a Montanaro

Marcellino, il «gigante buono» vittima della strada maledetta

Ferro, 57 anni, stava rientrando dopo il turno di lavoro alla Endurance. Lo schianto a San Benigno.

Marcellino, il «gigante buono» vittima della strada maledetta
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Fin da quando la notizia del fatale incidente stradale accaduto a Marcellino Ferro, 57 anni, è iniziata a circolare nel tardo pomeriggio di lunedì, c’è stato subito grande sconcerto a Montanaro.

Marcellino, il «gigante buono» vittima della strada maledetta

Sono ancora tutti increduli di fronte ad un’ennesima tragedia lungo una strada maledetta che si è portata via un uomo nel pieno della vita. Una strada che Marcellino Ferro percorreva quotidianamente per andare a lavorare alla «Endurance Fondalmec» di Lombardore ed anche quel giorno, ancora qualche chilometro, sarebbe ritornato a casa, dalla sua adorata moglie che l’aspettava, se un tragico destino non l’avesse tradito.
Lunedì 5 settembre, mentre rientrava a casa nel primo pomeriggio, lo schianto con la sua Fiat Panda contro un mezzo della ditta impegnata nel taglio dell’erba lungo la banchina, posto a «protezione» di un trattore, lungo la provinciale che collega San Benigno a Foglizzo. Un impatto violentissimo, forse dovuto a un malore, che non gli ha lasciato scampo. Inutile l’intervento del 118, sul posto con i Vigili del Fuoco e i Carabinieri della Compagnia di Chivasso.

I ricordi

Tanti i ricordi fra la gente. «Ho lavorato alcuni anni insieme a Marcellino alla Fondalmec - ricorda l’amico e consigliere comunale Stefano Pellegrino - un gigante buono. Una bravissima persona. Aveva un cuore d’oro. Non riesco ancora a credere a quanto è successo. Anche dopo non aver più lavorato con lui alla Fondalmec, abbiamo continuato a rimanere amici. Ci trovavamo spesso in gruppo alla trattoria “Regina”: quante belle serate trascorse in allegra compagnia, il tempo volava insieme a lui. Quest’estate è andato a Venezia. Era infatti originario di quella regione. Quando è tornato, un paio di settimane fa, ha portato all’intera compagnia un souvenir. Ha avuto un pensiero per tutti. Non si è scordato di noi neppure in vacanza. Adesso, ci resta quel pensiero per tenerci vivo il suo ricordo, e conserverò amabilmente il suo portachiavi di Venezia».

Profondo il cordoglio dei suoi colleghi di lavoro. «Abbiamo perso non solo un collega ma pure un amico - riferisce un collega di Montanaro - è proprio in momenti come questi che si capisce quanto la vita sia assurda e fugace, quando si perdono persone valide che s’impegnano a lavorare ogni giorno con passione». Marcellino era un uomo pieno di interessi. Amava collezionare orologi da polso, anche quelli d’un tempo. Era poi un grande amante degli animali.  «Ci segnalava spesso casi di gatti abbandonati - riferisce una volontaria delle colonie feline di Montanaro Loretta Giorio - si interessava alla loro tutela, era sempre molto attento al rispetto degli animali. Il suo profilo porta infatti bellissime foto di gatti. Era una bravissima persona dall’animo sensibile».

Ricorda ancora il consigliere comunale Simone Debernardi: «Un amico carissimo. Tutti i sabati alle 12 ci incontravamo in piazza per l'aperitivo. Sarò sempre lì ad attenderlo, vivrà nel mio cuore».

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