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Massacro a colpi di spranga e pala: arrestati i Lo Monaco, padre e figlio

L’aggressione avvenuta sette mesi fa in Liguria per «vendicare» una lite tra ragazzini

Massacro a colpi di spranga e pala: arrestati i Lo Monaco, padre e figlio
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Tentato omicidio e lesioni personali, aggravate dall'aver agito in più persone e per futili motivi.
Queste le pesanti accuse di cui devono rispondere i quattro chivassesi residenti in via Togliatti arrestati nella prima mattinata di mercoledì 23 ottobre dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di La Spezia, in Liguria.

Massacro a colpi di spranga e pala: arrestati i Lo Monaco, padre e figlio

Stando alle informazioni raccolte i fatti si sarebbero verificati a La Spezia circa sette mesi fa, il 17 marzo, nei giorni della Fiera di San Giuseppe. In carcere sono finiti Antonio Lo Monaco, 45 anni, e Francesco Marzella, 61, mentre ai domiciliari sono stati posti Daniel Lo Monaco, 19 anni (figlio di Antonio) e Nazzareno Belfiore, 21 anni. Obbligo di firma per un altro giovane della famiglia Lo Monaco, ufficialmente disoccupati ma conosciuti come venditori ambulanti nelle fiere e feste del Nord Italia, nel caso specifico di palloncini.
La rissa sarebbe scoppiata per futili motivi, dopo una lite tra ragazzini avvenuta davanti a un bar di via Chiodo, nel cuore del centro storico della città ligure: un’occhiata di troppo, forse un apprezzamento non gradito, sta di fatto che ad avere la peggio sarebbero stati i due chivassesi.

L’aggressione avvenuta sette mesi fa in Liguria per «vendicare» una lite tra ragazzini

A seguire, pare per vendetta, Antonio Lo Monaco e Francesco Marzella avrebbero quindi dato vita a una vera e propria spedizione punitiva ferendo gravemente due 20enni, che a quanto pare sarebbero stati addirittura estranei alla vicenda iniziale. La loro «colpa», essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato. I ragazzi sarebbero stati quindi colpiti a colpi di spranga e di pala.
Uno dei due è stato poi ricoverato in neurologia, in prognosi riservata, per una grave emorragia cerebrale. L'altro se l'è cavata con la frattura del setto nasale e lesioni multiple.
Le indagini, particolarmente complesse (e per cui in questa fase vige la presunzione di innocenza) sono state coordinate dalla Sostituto Procuratore Elisa Loris e dal Procuratore Antonio Patrono, e si sono svolte anche l'analisi dei tabulati telefonici: dopo il massacro, infatti, i principali indagati sarebbero tornati subito in auto a casa. L'ordinanza è stata firmata dal GIP Diana Brusacà. Nel corso delle indagini sono stati inoltre denunciati per rissa e lesioni altri tre giovani venditori di palloncini di Chivasso, tra i 19 e i 22 anni. Tre, invece, i ragazzi di La Spezia chiamati a rispondere degli stessi reati.

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