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Messi in vendita teatro e oratorio...il sindaco potrebbe avere la soluzione

no choc per i brandizzesi che lo hanno scoperto da un sito immobiliare. Il paese non accetta la scelta: «Dovevamo essere avvisati, potevamo intervenire».

Messi in vendita teatro e oratorio...il sindaco potrebbe avere la soluzione
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Una settimana fa, sul sito Immobiliare.it è apparso un annuncio che recita così: «In pieno centro Paese, intero fabbricato anni 60 con ampio cortile carrabile di 1100 mq.

Piano Terreno: ampio salone ad uso teatro con zona hall, sala, servizi igienici. Costo 670 mila euro». Per i non brandizzesi potrebbe sembrare la vendita di un immobile con un’ampia metratura come tanti, ma invece si tratta dell’oratorio Gesù Maestro e del teatro.

Oratorio e teatro in vendita

Un brandizzese, forse per caso ha notato l’annuncio e nel giro di qualche ora ha fatto il giro dei social con telefoni che, da sabato mattina, suonavano all’impazzata tra telefonate e messaggi.
Una notizia che non è stata affatto presa bene da molti brandizzesi, alcuni dei quali si sono resi disponibili a mettere in atto un’azione di raccolta fondi per poter rivedere questa storica struttura attiva e utilizzata dalla comunità. Si tratta di un edificio maestoso, in cui i bambini e i ragazzi hanno trascorso, in passato, molti pomeriggi tra lezioni di catechismo, partite a pallone e giornate al centro estivo.
Per non parlare poi degli spettacoli nel teatro che coinvolgevano sia adulti che i più piccoli. E poi ancora le giornate trascorse a giocare a ping pong o a calcio Balilla.
Insomma, una vera icona per tutti i brandizzesi che l’anno vista nascere negli Anni Sessanta grazie alle offerte e al lavoro manuale della comunità locale.

La struttura è chiusa

Intorno al 2013 l’intera struttura è stata chiusa perchè ritenuta non agibile. Così da quel momento sono stati effettuati dei lavori nell’oratorio dei Chiappei e tutte le attività sono state concentrate in questa struttura. Dal catechismo ai centri estivi tutto si svolge ormai ai Chiappei.
E’ innegabile che passare in via Matteotti, in via Verdi o in via Po e vedere quell’edificio chiuso con i suoi mosaici che dominano tutto ciò che sta sotto stringe il cuore.
Ma purtroppo l’edificio non rispettava i canoni della sicurezza odierna e così, a quanto pare si tratta di una scelta obbligata.

La reazione

Se prima si ricordava il passato, ma si poteva sempre osservare quello storico edificio adesso l’annuncio di vendita ha scosso gli animi di molti. Tra questi ci sono persone molto attente al territorio e alla comunità, persone anche con delle competente professionali che vorrebbero mettere in atto un’azione che permetta di reperire dei fondi (anche tramite delle offerte) per far si che questa struttura non cambi proprietà e possa tornare ad essere utilizzata. Sui social si è sollevato un vero polverone e c’è chi ricorda ancora quando il campo sportivo parrocchiale è stato venduto.
I brandizzesi infatti, reclamano il fatto di non essere stati informati dell’intenzione di vendere la struttura e magari se avvisati per tempo sarebbe intervenuti con un’azione mirata e concreta come è accaduto per la realizzazione stessa dell’oratorio o per la ristrutturazione della chiesa di San Giacomo. In quel caso però c’era un acquirente con un progetto in mano ben definito. In questo caso invece non c’è ancora nulla e si tratta di un edificio che sorge in un’area servizi.
Durante la passata amministrazione comunale era stato abbozzato un progetto che prevedeva la realizzazione di un parcheggio in quelli che oggi sono i campetti dell’oratorio.
Un parcheggio che andava a collegarsi a quello già esistente di via Po con uscita su via Verdi e via Matteotti, ma questo progetto non ebbe seguito e tutto rimase inalterato.

La posizione del Comune

«Il Piano regolatore comunale colloca l’edificio in area servizi e noi non intendiamo affatto cambiarne la destinazione - dice il sindaco Paolo Bodoni - Quell’area non diventerà area residenziale. Come amministrazione non intendiamo affatto speculare su questo edificio.
Anzi, fare il possibile perchè oratorio e teatro restino un bene comune. Infatti, è così che lo consideriamo perchè è stato realizzato con le offerte della cittadinanza. In campagna elettorale avevamo detto che volevamo intervenire sul teatro che io definirei salone polivalente e infatti lì con le dovute modifiche e intervenendo sull’acustica e sugli spazi qualcosa potrebbe essere realizzato. Adesso riteniamo che sia arrivato il momento di agire. Con l’oratorio invece il discorso è più complesso, ma riteniamo che mantenendo la calma qualcosa si potrà fare. Per la struttura dell’oratorio l’intervento è più complesso, ma ritengo che anche in questo caso si possa agire. L’oratorio non diventerà mai di proprietà di un privato se non di una Onlus che mette in atto “qualcosa” di utile a tutti. Non si esclude che questo possa essere fatto con delle donazioni come è avvenuto in passato come è avvenuto con altre strutture.
Ci sono molti cittadini che stanzierebbero dei fondi per l’oratorio e il Comune potrebbe fungere da collettore in tutto ciò, nella massima trasparenza, come è avvenuto già in altre occasioni. Incontrerò il parroco e la Curia per confrontarmi. Se dovesse essere presentato un progetto o un’azione validi da parte dei brandizzesi allora ci confronteremo con i cittadini, con l’Amministrazione e con tutte le parti coinvolte. Non lasceremo nulla di intentato». Quindi nulla è perso. C’è anche da specificare che ad oggi non si conosce chi sia l’autore della vendita dell’oratorio infatti: è stato don Mario Perlo o la Curia? E poi ancora: Cosa ha portato a questo?

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