Saluggia

Microport annuncia 28 licenziamenti

I sindacati: «Blocchino la procedura».

Microport annuncia 28 licenziamenti
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E' una notizia scioccante quella che la scorsa settimana è stata comunicata alle Rsu dell'azienda Microport di Saluggia. La società francese, infatti, dopo i 45 licenziamenti promossi nel 2019, ora ha avviato un'altra procedura per 28 dipendenti.

Microport annuncia 28 licenziamenti

«A Saluggia sono impiegate 168 figure mentre 58 a Milano - spiega il sindacalista Gian Paolo Piolatto - Dalla procedura di licenziamento sono interessati solamente i dipendenti di Saluggia, gli impiegati di Milano sono esclusi da questa ristrutturazione.
Lunedì mattina, dopo aver già svolto due scioperi da due ore l'uno, abbiamo incontrato la dirigenza italiana dell'azienda nel palazzo di Confindustria. Qui ci è stati comunicati i numeri: hanno aperto la procedura per 21 operai e 7 impiegati. Certamente siamo contenti che il personale impiegatizio venga salvaguardato ma se riflettiamo sugli ulteriori 21 esuberi degli operai, sommati a quelli del 2019, il dato preoccupa perché non si comprende quale sia il futuro del sito saluggese. Loro hanno garantito la produzione, che si continuerà con la produzione di pacemaker e elettrocateteri, ma con il personale che resta sarà veramente possibile? Noi abbiamo manifestato questi dubbi. Inoltre, non c'è sicurezza nemmeno per il 2023 perché loro considerano che sia simile al 2022. Ma le loro previsioni abbiamo già visto che possono sbagliare perché nel 2019 avevano preventivato la produzione di 79 mila pacemaker e 9 mila elettrocateteri cosa che però non si è verificata perché i numeri sono rispettivamente 56 mila e quasi 5 mila, dunque ben al di sotto del previsto».

La politica dell'azienda

Ma come mai l'azienda propone ulteriori licenziamenti?
«Loro naturalmente hanno motivato che adesso l'andamento del mercato ha subito perdite nonché hanno spiegato di aver perso un distributore in Giappone che non ha rinnovato il contratto - spiega Piolatto - Danno colpa anche alla concorrenza. Per questi motivi spiegano che è necessario ridurre il numero di ore lavorate. Ecco come viene deciso il numero di 28 esuberi. L'azienda non ha fatto i nomi di coloro che potrebbero essere licenziati, hanno individuato le posizioni organizzative. Tutti i 79 operai sono presi in considerazione per i 21 esuberi mentre per quanto riguarda le aree impiegatizie la società ha individuato le mansioni, in alcuni casi c'è solamente una figura che svolge quel ruolo, in altri invece ci sono più persone nella stessa area.
Noi di fronte a questa situazione abbiamo chiesto di ritirare la procedura di mobilità e chiesto un incontro con la proprietà francese che potrebbero avvenire intorno a metà febbraio. Al momento l'azienda non ha bloccato la procedura che prevede 75 giorni per trovare un accordo se no, poi, potranno procedere con i licenziamenti».
La situazione non è certo confortante, anzi. Molti i lavoratori preoccupati anche perché nessuno si trova in prossimità della pensione. Dunque, quale futuro per loro se dovessero essere licenziati?

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