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Microport vuole 28 licenziamenti, i lavoratori continuano a scioperare

Nemmeno l’incontro con l’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino pare abbia creato uno spiraglio di dialogo.

Microport vuole 28 licenziamenti,  i lavoratori continuano a scioperare
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Sembra irremovibile la decisione di Microport di procedere con il licenziamento di 28 persone, di cui 21 operai e 6 impiegati.

Microport vuole 28 licenziamenti, i lavoratori continuano a scioperare

Nemmeno l’incontro con l’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino pare abbia creato uno spiraglio di dialogo anche se per il verdetto finale occorrerà attendere mercoledì 23 marzo, data in cui è stata indetta la nuova riunione in Regione. «La Regione si è dimostrata molto disponibile - ha spiegato Gian Paolo Piolatto, sindacalista di Microport - differentemente dall’azienda che invece non ha dimostrato nessuna apertura ma ha ribadito che si tratta di esuberi strutturali per i quali non sono attivabili ammortizzatori sociali. Nonostante questa chiusura, l’assessore Chiorino però ha ribadito le due strade che il suo Ente è pronto ad intraprendere. Da una parte gli ammortizzatori sociali, dunque cassa integrazione straordinaria per due anni. Dall’altra corsi di formazione che la Regione non solo attiverebbe ma che pagherebbe così da non gravare in alcun modo sull’azienda. Queste sono le opzioni che anche noi avevamo richiesto perché sarebbe un modo per dare una possibilità a coloro che invece l’azienda intende licenziare. Inoltre, i corsi di formazione renderebbero il personale più appetibile sia qualora Microport manifestasse la necessità di un rinserimento sia per cercare una nuova occupazione sia all’interno del Polo Sorin sia in una qualsiasi altra azienda. Infatti, visto proprio il progetto di Microport relativo a questa sperimentazione, non si comprende come in un futuro non possa aver bisogno di forza lavoro per la produzione.
Nonostante, ripeto, la chiusura dell’azienda, la Regione ha chiesto una riflessione dando appuntamento alla prossima settimana».
«Intanto la situazione all’interno dell’azienda continua ad esser difficile – conclude Piolatto – Dopo l’incontro abbiamo svolto un’ora di sciopero con assemblea per aggiornare i colleghi. In questa prima metà del mese abbiamo già svolto circa 18 ore di sciopero e proseguiremo con degli stop di produzione nell’arco delle giornate. Per quanto concerne invece le manifestazioni non abbiamo ancora definito nulla.
La situazione è veramente complessa anche a fronte della situazione che stiamo vivendo. Fare sciopero vuol dire perdere parte di salario e in questo momento storico è dura ma abbiamo chiesto sacrifici per cercare di portare a casa una soluzione».

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