IL CASO

Minacce dopo il fallimento, arrestato Pierluigi Caramellino

Cinque mesi fa, parlando del fallimento della sua Immobiliare Sant’Andrea, avevamo tirato in ballo Edgar Allan Poe e il suo racconto «La caduta della casa degli Usher».

Minacce dopo il fallimento, arrestato Pierluigi Caramellino
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Cinque mesi fa, parlando del fallimento della sua Immobiliare Sant’Andrea, avevamo tirato in ballo Edgar Allan Poe e il suo racconto «La caduta della casa degli Usher».

Tutto ebbe inizio con l'ex Convento di San Bernardino

Cinque mesi fa, parlando del fallimento della sua Immobiliare Sant’Andrea, avevamo tirato in ballo Edgar Allan Poe e il suo racconto «La caduta della casa degli Usher».
Il dramma di una famiglia, il ridursi in polvere di tutti i progetti, fino al crollare dell’antica dimora di famiglia che, cumulo di macerie, affonda in una pozza di acqua nera.
Ripartiamo da qui, da un profondo senso di angoscia, per raccontare il capitolo che lunedì 12 luglio ha visto protagonista Pierluigi Caramellino, classe 1964, imprenditore, arrestato dai carabinieri della Compagnia di Chivasso per un «inasprimento» di misure voluto dal Tribunale di Torino.
Una storia complessa, che ora sfocia nell’ambito personale, ma che ha un punto di partenza ben definito: 18 febbraio 2011. Quel giorno, Caramellino (con la Sant’Andrea) si era aggiudicato all’asta l’ex Convento di San Bernardino di via del Collegio, edificio che Mario Bonardo avrebbe voluto trasformare in hotel a 5 stelle in vista delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Sogno, come noto ai chivassesi, miseramente naufragato.
Caramellino se l’era cavata con un'offerta di un milione e 357 mila euro: una cifra considerevole, ma nettamente più bassa rispetto alla stima iniziale con cui era stato proposto l'hotel, pari a più di cinque milioni di euro. Al metro quadrato, gli sarebbe costato di più un pollaio.

Minacce dopo il fallimento

Quel giorno, che sulla carta avrebbe dovuto rappresentare l’inizio di una grande operazione immobiliare (Caramellino avrebbe voluto realizzare uffici, appartamenti e un Pronto Soccorso privato) si è rivelato invece l’inizio della fine.
Da una parte la crisi del settore, dall’altra una serie di «magagne» che in tutti questi anni l’hanno visto contrapporsi anche duramente con gli uffici di Palazzo Santa Chiara.
In mezzo sempre lui, l’ex Convento di San Bernardino, con i suoi tesori (come gli affreschi della chiesa, riconducibili alla scuola di Raffaello Sanzio), le ossa dei frati, a cui Caramellino ha dovuto dare degna sepoltura, i vincoli «obbligatori» per un edificio di tale interesse storico.
A un certo punto, la battaglia si è trasformata in una guerra impossibile da affrontare.
L'Immobiliare Sant'Andrea è stata dichiarata fallita lo scorso 15 dicembre, con curatore Paolo Cacciari una serie di udienze che solo in tempi recenti hanno portato alla definizione dello stato passivo.

Arrestato Pierluigi Caramellino

Caramellino, che non ha mai smesso di portare avanti una sua «teoria» sul perché si sia arrivati a questo punto, ha alzato il tiro, mettendo anche nero su bianco una serie di gravi minacce nei confronti di chi, a suo dire, aveva causato il fallimento della società. Minacce, ripetiamo, pesantissime, ribadite con messaggi e telefonate rivolte sia alla parte «giuridica» della vicenda che alla donna che a suo dire avrebbe fatto partire la richiesta di fallimento. Contro di loro, da mesi riversava tutti i suoi fantasmi.
Da qui un primo provvedimento, inasprito lunedì: accompagnato in carcere a Torino, Caramellino (che nega con forza ogni accusa) al tardo pomeriggio di martedì era ancora a disposizione della magistratura, che dovrà decidere sul suo futuro.
Sicuramente, la parola «fine» non è ancora stata scritta.

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