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Minoranza all'attacco: le lungaggini sono colpa della giunta

Il consigliere Ranalli sottolinea che sono state effettuate delle scelte sbagliate.

Minoranza all'attacco: le lungaggini sono colpa della giunta
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Ma quanti problemi ha il Comune di Cigliano? Tanti a detta del consigliere d’opposizione Flavio Ranalli che sottolinea come, anche un’altra scelta dell’Amministrazione Marchetti, non è secondo lui molto logica.

"Le lungaggini sono colpa della giunta"

«Il problema che non posso non sottolineare è la divisione degli uffici urbanistici e lavori pubblici - spiega Ranalli - Bastava un unico responsabile con il personale necessario per garantire i servizi. Invece no, abbiamo due responsabili ma il personale è carente. Il settore privato, infatti, è sottodimensionato per il carico di lavoro previsto, in quello pubblico è la mancanza di esperienza. Uffici alle quali non si possono dare le colpe delle lungaggini burocratiche. Non è infatti un problema dei dipendenti se impiegano molto tempo nello svolgere l’attività ma perché in realtà è colpa dell’Amministrazione Marchetti che cambia sempre i progetti, dunque fa fare più volte lo stesso lavoro. Come il parco giochi: da un progetto di 26 mila euro dell’ex assessore Bruna Filippi, già pronto, adesso ne hanno previsto uno da 70 mila euro. Prima lo seguiva il responsabile Roberto Cerena, poi lo hanno passato all’altro responsabile, Alessandro Cetani. Dunque altre lungaggini. Gli uffici hanno fatto i lavori dunque il fatto che sia una vergogna non avere il parco giochi, non possiamo dire che sia colpa dei dipendenti, ma loro. Tutto questo, poi, ha generato mille discussioni con i gestori dell’impianto sportivo.
Questa Amministrazione non sta concludendo nulla e viene il dubbio che scontentano tutti per tenersi ogni intervento buono per l’ultimo anno, per far vedere che poi realizzano le opere e accontentare gli elettori. Però voglio sottolineare che se è questo il loro intento, non si può stare quattro anni senza servizi».

Il polo vaccinale

Ma Ranalli esprime delusione anche per la perdita del polo vaccinale: «Con un bacino di persone di 17 mila persone come è mai possibile che a Cigliano non ci sia più il centro vaccinale? Come mai l’Amministrazione non ha difeso questo servizio? Già, fuori si formavano code e proteste ma se avessero gestito la situazione tutto si sarebbe risolto. Invece no, è stato spostato a Santhià e le persone devono fare chilometri per arrivare».

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