IL CASO

Minoranza divisa sulla nuova scuola di Mazzé

Piretto si pronuncia contrario in linea con la posizione inizialmente presa nei confronti del progetto

Minoranza divisa sulla nuova scuola di Mazzé
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Minoranza divisa sulla nuova scuola di Mazzè.
Se due settimane fa il capogruppo di opposizione Stefano Anzola si era dichiarato favorevole al progetto della nuova scuola, questa settimana il consigliere di opposizione Danilo Piretto si pronuncia contrario in linea con la posizione inizialmente presa nei confronti del progetto. Tutto questo avviene all’indomani dell’annuncio del sindaco Marco Formia di aggiudicarsi dal PNRR i 6 milioni di euro necessari per costruire una nuova scuola primaria a Mazzè in viale Europa che unificherà i plessi di Tonengo e Mazzè. «Il contradditorio - riferisce Piretto - sulla costruzione del nuovo plesso scolastico è stato da noi avviato già dalla precedente legislatura.

Minoranza divisa sulla nuova scuola di Mazzè

Allora, era stato deciso di soprassedere alla ristrutturazione dei due plessi esistenti e di procedere alla costruzione di una struttura unica, al di fuori dal concentrico dei paesi. Non abbiamo mai posto in discussione la necessità di mettere a disposizione dell’utenza plessi scolastici adeguati, ma abbiamo sempre contestato la scelta di estromettere il servizio dal cuore del paese. Nello specifico delle frazioni di Tonengo e Casale, già impoverita da scelte di sviluppo urbanistico risalenti a legislature precedenti, il privarla anche delle scuole primarie rappresenta il colpo finale e mortale a quel senso di identità e appartenenza che sono il collante positivo. Per non parlare del danno irreparabile alla microeconomia di prossimità così tanto necessaria alle fasce deboli della popolazione in un contesto già scadente per la mobilità pubblica. Di fatto il concetto «meglio fare una scuola nuova che ristrutturarne due», declamato dall’allora Assessore al bilancio nel presentare il progetto al consiglio, discendeva da considerazioni economiche, certo legittime, ma che non tenevano in  considerazione la questione sociale. Non voglio riaprire la discussione su questioni tecniche del nuovo plesso anche perchè non ho mai cambiato idea su questo progetto che non ho mai condiviso. Privare la comunità di questo servizio nel cuore del paese è una scelta socialmente sbagliata».

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