Morto Lauricella, ex gestore della Tola e grande giocatore di bocce

Morto Sergio Lauricella, ex gestore della Tola e grande giocatore di bocce.

Morto Lauricella

Calciatore con la maglia del La Chivasso e poi grande giocatore di bocce, imprenditore nel settore della ristorazione e impiegato nell’industria cinematografica, ma prima di tutto «amico».
Sergio Lauricella era tutto questo. Se ne è andato all’improvviso, vinto da un malore, molto probabilmente un infarto, nella mattinata di lunedì 23 marzo.

La scomparsa

La notizia della sua scomparsa è arrivata in città poche ore dopo, un tam tam partito dal popolo della «Tola» (che aveva gestito per anni, bar e ristorante, con l’aiuto dei suoi famigliari) e arrivato presto alle orecchie di tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Nato il primo marzo del 1951, dopo aver vissuto a lungo a Chivasso si era trasferito da qualche tempo a Torrazza Piemonte (anche se era spesso a Sanremo) e lasciata la maglia della Tola aveva indossato quella della Sangiorgese. Una decisione presa con alcuni compagni di gioco esclusivamente per potersi iscrivere al campionato Italiano di Società Categoria B.

La sua era una presenza fissa

La sua era una presenza fissa sugli sterrati di via Orti, basti pensare che nel mese di febbraio, per la Tola e con addosso la maglia dell’Immobiliare Sala di sua moglie Mirella Sala, aveva conquistato il prestigioso «Memorial Marini» accompagnato da Barberis, Doria, e Vanni Renard.
Lascia i figli Ilaria e Matteo e la sorella Maria Grazia.

Il ricordo di un amico

Così lo ricorda l’amico Franco Gastaldo: «Un attimo. E il breve tempo che passa tra una vita piena di speranze e una dipartita improvvisa alla quale è difficile trovare delle parole.
E’ in quell’attimo, caro Sergio, che hai perso la partita della vita, con grande dignità, senza poter difenderti, come la boccia della vita che non ha raggiunto il pallino del tempo.
Già! Il tempo, che ancora non ha iniziato a scorrere, ma noi sentiamo fortemente la tua mancanza, il tuo modo di essere, il porgerti verso gli altri con le sfide dello sport delle bocce che tanto amavi e al quale hai dato parte della vita e del cuore.
Alla tua borsa, nella quale rimettevi le bocce polemicamente perché al pomeriggio c’erano tanti puntatori, e come nella vita hai lottato nelle bocce con ironia e battute sarcastiche.
Il tuo ultimo prestigioso traguardo è stato il “Trofeo Marini”, con i tuoi compagni hai stupito tutti battendo grandi campioni. Oggi, tra i tuoi amici, cade un silenzio irreale, perché si chiedono il perché di questo evento che ha aumentato il dolore tra noi.
Lassù, raggiungi gli amici che ti hanno preceduto, con i quali ora giocherai le tue battaglie.
Addio Sergio... O forse, solo arrivederci...».