Mozione di censura per Gallon
Un ordine del giorno richiesto da dal gruppo di minoranza IdeaMontanaro.
Una mozione di censura nei confronti del consigliere di opposizione Arcangelo Gallon, capogruppo di IdeaMontanaro.
Mozione di censura per Gallon
Mozione di censura per Gallon. Questo quanto sarà all’ordine del giorno del Consiglio comunale (richiesto dal gruppo di minoranza IdeaMontanaro) che si terrà, mercoledì 9 settembre alle 18.30 in sessione straordinaria e trasmesso mediante diretta streaming, a seguito delle misure adottate per il contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19. Si tratta di una mozione presentata dal gruppo di maggioranza «Salviamo Montanaro» che consiste nella condanna di un comportamento non consono alla sede istituzionale.
Il commento del vicesindaco Minetti
«Abbiamo espresso questa mozione - spiega il vicesindaco Paolo Minetti- perché nel corso dell’ultima seduta il consigliere ha offeso l’intero consiglio comunale. Quindi, non soltanto alcuni esponenti della maggioranza (il Presidente del Consiglio Antonio Pellegrino e l’Assessore alla cultura Michela Gallenca) ma anche un esponente di minoranza, Enrico Bettini». «E’ un atto dovuto - conclude Minetti - Se non si facesse, l’offesa verrebbe perpretata altre volte». Un’offesa questa che consiste in un gesto equivoco (alzata del dito medio) del consigliere di IdeaMontanaro nel corso di un intervento dell’Assessore Gallenca ma anche una parola di troppo (p...o) sfuggita dopo il voto del consigliere di opposizione Bettini. Tutto rigorosamente registrato dai microfoni e dal video trasmesso in diretta streaming. Tutto, però, puntualmente rinnegato dal consigliere in questione che, alle colonne del nostro giornale, ha confessato di non aver intenzionalmente agito in quel frangente. Per finire, poi, Gallon ha tacciato di un «atteggiamento fascista» il Presidente del Consiglio Pellegrino che non ha preso di buon grado l’accusa e non si è limitato alla mozione di censura ma si è spinto oltre. «Ho agito a titolo personale- confessa il Presidente del Consiglio Pellegrino- Ed ho sporto una Querela nei confronti del consigliere Gallon». Questo, perchè, oggigiorno, l’epiteto «fascista», quando non sia utilizzato per caratterizzare l’ideologia politica di taluno ma in senso dispregiativo per qualificare una persona come prevaricatrice ed autoritaria, costituisce per la legge un reato di diffamazione. Si annunciano perciò vivaci discussioni che, purtroppo, non hanno nulla a che vedere con gli interessi del paese.