Muore accanto a casa travolto da un treno
Un uomo che non si è mai risparmiato per niente e per nessuno.

Il suo era un volto particolarmente conosciuto. A maggior ragione ai confini tra la Città, Brandizzo (dove era molto conosciuto) e la frazione di Mezzi Po. Perché è qui che negli Anni ‘80, ma l’idea era nata già sul finire del decennio precedente, che Giuseppe Vergnano aveva deciso - insieme ai fratelli Antonio e Andrea - di realizzare il sogno di una vita, costruire un’azienda agricola a conduzione familiare. Quella stessa azienda che ancora oggi sorge al civico 207 di via Milano.
Muore accanto a casa
Giuseppe è scomparso all’alba dello scorso venerdì 27 agosto travolto da un treno in corsa sui binari della linea Torino - Milano, al confine con Brandizzo e proprio a pochi metri da quell’«isola» della sua cascina di famiglia.
Una tragica fatalità che ha lasciato sgomenta l’intera città di Settimo e quella fetta di territorio che si è svegliata con le luci dei lampeggianti della Polizia Ferroviaria intervenuta sul posto per gli accertamenti di rito. Perché Giuseppe, imprenditore agricolo di lungo corso, era un uomo particolarmente apprezzato in tutta la città. «Un uomo mite e riservato - racconta il nipote Roberto -. Sempre attento al lavoro e alla sua famiglia, sempre disponibile per aiutare gli altri».
I ricordi
E lo ricordano i tanti, tantissimi colleghi agricoltori del territorio. «Amava stare dietro le quinte, ma non mancava mai di dare il suo contributo per le nostre iniziative». Una fra tutte quella del tradizionale pranzo degli agricoltori.
La notizia della sua scomparsa non ci ha messo molto a diffondersi sul territorio, dove Giuseppe Vergnano era molto apprezzato. Come confermano le parole di don Paolo Mignani, il parroco della frazione Mezzi Po. «Per quanto fosse giovane era come se Giuseppe arrivasse da un mondo “antico”. Era un agricoltore, nel senso più puro del termine: una persona dedita al lavoro e alla fatica. Un uomo che non si è mai risparmiato per niente e per nessuno. Per questo, forse, era particolarmente stimato e apprezzato da tutti i residenti della zona e dai colleghi». «Una persona silenziosa e laboriosa, sempre», conclude il parroco.
La morte del figlio
A stravolgere la sua vita, poco meno di vent’anni fa, la morte del figlio Stefano. Una tragedia improvvisa causata da un incidente stradale proprio sul territorio di Settimo. Vent’anni fa esatti il prossimo novembre. Un dolore inaspettato che ha sconvolto la sua vita e quella della sua famiglia. Beppe lascia la moglie Maria Teresa Barbero, i fratelli Antonio con la moglie Natalina, Caterina con il marito Gianpiero, Andrea con la moglie Silvia, gli affezionati nipoti Simone, Roberto, Andrea, Elisa e Luca, i pronipoti, la cognata Paola con il marito Mauro.