'Ndrangheta e Juve: annullata la condanna d'appello per il chivassese Germani
Il processo è da rifare.

'Ndrangheta e Juve: tutto da rifare. Nuovo processo d’appello per Fabio Germani, l’imprenditore chivassese (ex capo ultras della Juventus) la cui condanna in appello (in primo grado era stato invece assolto) è stata annullata.
'Ndrangheta e Juve
'Ndrangheta e Juve: tutto da rifare. Nuovo processo d’appello per Fabio Germani, l’imprenditore chivassese (ex capo ultras della Juventus) la cui condanna in appello (in primo grado era stato invece assolto) è stata annullata da una recentissima sentenza della Corte di Cassazione.
Secondo i giudici
Secondo i giudici romani, infatti, non c’è prova che Germani, difeso dall’avvocato Michele Galasso, fosse consapevole di aiutare alcuni ‘ndranghetisti ad entrare in contatto con la società bianconera. Il loro obiettivo, quello di mettere le mani nel redditizio giro dei biglietti.
L'accusa
Secondo l’accusa, sostenuta in appello dai Pm della Dda Monica Abbatecola e Paolo Toso, il ruolo di Germani sarebbe stato invece quello di «anello di collegamento» tra il mondo della tifoseria bianconera e Saverio e Rocco Dominello, padre e figlio di Montanaro, sospettati di essere esponenti della potente cosca Pesce-Bellocco.
Le condanne
La stessa sentenza della Cassazione ha invece reso definitive le condanne per i Dominello: i due dovranno affrontare un nuovo processo per un solo capo d’imputazione, il tentato omicidio, avvenuto nel 2014 a Volpiano, ai danni di Antonio Tedesco, titolare del night club «Harmony Suite 229». Un episodio, secondo le ricostruzioni, legato a presunte questioni di soldi relative alla gestione del locale.
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