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‘Ndrangheta: processo Vazzana, il sindaco Castello testimone in aula

L’imprenditore nel settore alberghiero era stato arrestato nel corso dell’operazione «Platinum»

‘Ndrangheta: processo Vazzana, il sindaco Castello testimone in aula
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Si è aperta questa mattina, mercoledì 10 maggio 2023, il processo Vazzana in cui il sindaco di Chivasso, Claudio Castello è stato chiamato a testimoniare.

‘Ndrangheta: processo Vazzana, il sindaco Castello testimone in aula

Si è aperta pochi minuti  (mercoledì 10 maggio 2023) fa la nuova udienza del processo legato all’operazione Platinum contro la ‘ndrangheta in Canavese. In aula, in tribunale ad Ivrea, il Presidente Stefania Cugge, con giudici a latere Antonio Borretta e Lucrezia Natta. Presenti gli avvocati che rappresentano il Comune di Volpiano, Giuseppe Calosso, e del Comune Chivasso Andrea Castelnuovo.

Castelnuovo produce gli atti della procedura di affidamento alla società dei Vazzana del bar del Campus delle associazioni. La difesa produce altri atti relativi a contratti di affitto e per le forniture.

 

La testimonianza di Castello

Avvocato Caprioli: "Lei è stato citato come testimone dall’avvocato Sergi in merito ai suoi legami con Vazzana. Le farei ascoltare una brevissima conversazione telefonica e le chiederei di interpretarla.

Utenza Vazzana: “Ciao Pino come stai, sono un po’ agitato ma tutto bene, sono due giorni che non dormo e che non mangio, è andata bene. Adesso però devi vincere”.

Il sindaco Castello: " Lo ho conosciuto nell’ambito della vita sociale culturale del chivassese. La figlia ha fatto la Bela Tolera nel 2013 il figlio ha fatto l’alfiere, suonavano nella banda cittadina e poi le opportunità di conoscenza sugli spalti dell’Urs La Chivasso dove i ragazzi hanno giocato insieme. Lo ho conosciuto lì,  si tratta di una conoscenza non amicizia".

I merito alla telefonata Castello afferma:  "E' chiaro che in campagna elettorale una persona si trasforma perché è a caccia di consensi, per ottenere ancora più consensi. Nel ballottaggio non nascondo di aver telefonato anche a persone di centro destra per sollecitare un voto: una miriade di telefonate per spostare i voti.  E' un momento i stress, in cui la persona cambia, sei in mezzo ai mercati, a contatto con le persone, per portare a casa il risultato".

 

Caprioli: "Lei che ha chiamato da Vazzana, perché poteva portare qualche voto?".

Castello: "E' una delle centinaia di telefonate che ho fatto".

Caprioli: "Ma quando dice però devi vincere eh Pino".

Castello: "L'obiettivo era vincere e portare a casa il risultato".

Caprioli: "E la frase di Vazzana: adesso ci compattiamo ancora?".

Castello: "Non ho dato alcuna interpretazione".

Caprioli: "Il fatto che Vazzana gestisse attività commerciali, aveva condizionato la scelta di Vazzana su far confluire voti su di lei?".

Castello: "No, in campagna ho incontrato e stretto mani. L'obiettivo era vincere. In campagna elettorale uno si trasforma".

Caprioli: "Questa conoscenza l'ha in qualche maniera condizionato o Vazzana ha cercato di approfittare di questa situazione per avvicinarla?".

Castello:  "Non ha mai cercato di avvicinarmi o condizionarmi".

Caprioli:  "Risulta un suo coinvolgimento nella vicenda della assegnazione bar tabacchi Nimbus presso il Bennet".

Castello: "No, si tratta di attività privata e qualcuno come altri imprenditori hanno chiesto a noi come partecipare al bando e noi abbiamo detto: Gruppo Eridano ingegner Rocchia".

Caprioli: "Lei ha parlato con Rocchia in ordine dei possibili fruitori?".

Castello:  "Non ricordo anche perchè mi risulta che Vazzana conoscesse Rocchia".

Caprioli: "Rocchia ci dice che aveva fatto il nome di Vazzana, ma che lo conosceva già".

Caprioli:  "Due precisazioni su un'altra vicenda che riguarda  il bar ristorante Full Campus di Chivasso. Lei ricorda se era sorto un problema e quale fosse?".

Castello: "Era sorto un problema con gli uffici comunali e poi  si è giunti alla risoluzione".

Caprioli: "Lei era stato messo al corrente dei problemi legati alla gestione del campo da calcio?".

Castello: "Mi erano arrivate voci dall’ufficio competente che poteva essere gestito in maniera abnorme rispetto a quello che era la consegna delle chiavi. La concessione non prevedeva la gestione, ma solo la consegna delle chiavi in apertura e chiusura. C'erano state contestazioni da parte degli uffici, tutto si era risolto con la revoca della concessione".

Caprioli: "In una conversazione nella quale a un certo punto Vazzana parla con lei su altro e vorrebbe un incontro con l'impiegata comunale  Colavitto sul campo: Se non ce lo danno mandiamo in crisi un’azienda”.

Castello: "Non ho mai approfondito il tema del campo tanto che quando loro hanno rinunciato sono stati chiesti sei mesi".

Caprioli: "Quello che determina il recesso c'entra anche con il campo da calcio: il controllo dell'Asl e l'impossibilità da parte della Green di  poter effettuare il servizio di ristorazione?".

Castello: "Da quel che so non c’erano le condizioni per fare questo genere di attività".

Caprioli: "Non risulta che il contenzioso fosse un problema di cattiva interpretazione alla possibilità di gestire una pizzeria?".

Castello: "No".

Caprioli: "Ci sono stati contatti tra lei e i Vazzana?".

Castello: "No".

Caprioli: al recesso si determinò la green o voi avviaste azione legale

Castello: "Sono atti amministrativi".

Caprioli: I Vazzana con lei o con altri funzionari del comune o con altri si sono mai relazionati in termini tali da far dubitare che volessero fare pressioni?

Castello: "No".

Pubblico Ministero: Quando è stata fatta l'intercettazione  in campagna elettorale. prima Lei era già in amministrazione?".

Castello: "Ero assessore".

PM: "Quando era assessore aveva competenza sulla gestione del campetto?".

Castello: "No".

PM: "La Buo?".

Castello: "Era assessore".

PM: "Si ricorda a cosa?".

Castello: "Bilancio e commercio".

PM: "Aveva lei la competenza".

Castello: "Se ne occupava con gli uffici patrimonio".

PM: "Nella sua consigliatura che ruolo aveva Buo?"

Castello: "Consigliere, non più assessore. In maggioranza e poi è uscita".

PM: "Torniamo al bar Nimbus. Lei ha detto che sapeva che Vazzana conoscesse Rocchia. Ma la sapeva all’origine o l’ha scoperta durante quei contatti".

Castello: "Lo ho scoperto all’assegnazione delle varie attività commerciali. Per un sindaco è importantissimo che si insedino aziende sul territorio".

PM: "Lei ha segnalato imprenditori?".

Castello: "Ad alcuni che ci hanno chiesto".

PM: "Lo ha detto anche a Vazzana?".

Castello: "Si. Non ricordo come maI ho detto a Rocchia e fEci il nome di Vazzana".

PM: "Sapeva già che Rocchia conosceva Vazzana?

Castello: "Penso di sì".

PM: "Le faccio la domanda perché ci sono tre intercettazioni in cui si fa riferimento a questa circostanza. La prima è del luglio 2017, dopo la sua elezione, Vazzana la contatta per parlare per un paio di cose. “chiamati dal Bennet detto del bar”, lei dice : “Lo sapevo era una cosa che ci tenevo perché abbiamo iniziato insieme”. Poi dopo Vazzana parla con la figlia e dice di aver parlato con lei e dice: “Non gli ho parlato del campo di calcetto, ma del Bennet, perché era lui che aveva parlato con ingegnere…”.  Sembra che lei non sapesse che si conoscevano. E poi terza, dopo qualche settimana “ti avevo chiamato per dirti che ho chiuso definitivamente il tutto, primo marzo apriamo volevo ringraziarti…”.  Lei aveva segnalato questo nominativo e dopo è venuto furi che si conoscevano. Quando lei era assessore o sindaco".

Castello: "Sindaco".

PM: "Andava avanti da quattro anni…".

Castello: "Non ricordo".

PM: "Ci sono delle intercettazioni: “Ci stiamo dietro da quattro anni”. Rocchia aveva detto  che la procedura era molto lunga. Lei è così sicuro? Lei era sindaco da 15 giorni… si era definita in quei giorni o prima?".

Castello: "Non ricordo".

PM: "Da assessore si era occupato del Bennet?".

Castello: "No, ero assessore urbanistica".

PM:  "Allora non capisco la risposta di prima, sul fatto che lei avesse detto ad imprenditori".

Castello:  "Dopo la mia nomina si".

PM:  "Ha effettuato telefonate di 10 giorni dopo la sua elezione. Come fa a dirmi che sono accadute in quelle due settimane? Vazzana che dice: ci tenevo a dirtelo abbiamo iniziato insieme”.

Castello:  "Non ricordo".

Caprioli: "Lei ha accennato prima che la figlia di Vazzana che gestiva il bar era stata anche Bela Tolera, Abbiamo scoperto qui essere una figura importante. Con riferiMento alla Bela Tolera e alla Buo, il fatto di rivestire questa carica comportava la partecipazione della signora Vazzana a incontri con amministratori o notabili cittadini?".

Castello: "Cose legate al Carnevale".

Caprili: "Che cose?".

Castello: "Dipende come vogliono svolgere il Carnevale".

Caprioli: "A questi incontri poteva partecipare anche la Buo?".

Castello: "Se legata al Carnevale si".

Giudice: "Lei ha detto che mentre andavano avanti i lavori avvenivano GLI incontri. Quindi prima del luglio del 2017".

Castello: "Si".

Giudice: "Ma lei ha detto che come assessore non se ne occupava".

Castello: "Si ma si era coinvolti perché era un'opera grossa".

Giudice: "Chi erano gli assessori?".

Castello:  "Corcione, io partecipavo in maniera informale, poi da quando sono diventato sindaco c'è stata un'accelerazione perché l'opera era rimasta ferma e voluto dare una svolta. Era importante avere un’opera del genere. Dal 2017 al 2018 tutte queste opere collaterali e la piastra alimentare sono state chiuse".

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