Che nella Giunta guidata dal Sindaco Claudio Castello il clima sia degenerato in un «tutti contro tutti» è ormai una verità palese anche fuori dai corridoi di Palazzo Santa Chiara.
Nella Giunta Castello è la resa dei conti: assessori in guerra tra loro
I segnali non sono più solo indiscrezioni, ma vere e proprie testimonianze di una lotta che sta consumando l’esecutivo dall’interno. Le cronache che trapelano dalle stanze del potere descrivono riunioni di Giunta infuocate. Si narra di stracci che volano non solo in senso «metaforico», ma con un realismo sorprendente: tra chiavi sbattute con violenza sui tavoli, risme di carta che volano per aria – con l’obbligo, per chi assiste, di essere «bravi a schivarle» – e toni che superano di gran lunga la dialettica istituzionale.
Tra minacce e ultimatum
L’elemento più inquietante è l’uso sempre più frequente di minacce e ultimatum di stampo ricattatorio, con frasi che ricalcano il noto copione: «O fate come dico io o me ne vado». Un atteggiamento che paralizza le decisioni, costringendo il Sindaco a mediazioni estenuanti. Vien voglia di scrivere «Parenti serpenti», perché in questo contesto il vero pericolo per il primo cittadino non risiede nell’opposizione, ma proprio negli alleati della sua stessa squadra.
Campagna elettorale in anticipo
Claudio Castello, al suo secondo mandato e per la legge non più replicabile, si trova in una posizione estremamente delicata: deve costantemente guardarsi le spalle dai suoi stessi assessori. Questi sembrano non aspettare altro che un suo passo falso o un piccolo spiraglio di ribalta per mettersi in mostra e oscurare il loro «capo», iniziando la propria campagna elettorale in anticipo. Protagonisti sono l’assessore al Commercio, Chiara Casalino, l’Assessore all’Istruzione, Cultura e Sport, Gianluca Vitale, l’Assessore ai Lavori Pubblici, Fabrizio Debernardi, e il Vicesindaco, Pasquale Centin. In questo scenario di fibrillazione, sembra fare eccezione Cristina Varetto subentrata in Giunta a lavori già in corso.
In conclusione per il centro sinistra non sarà affatto facile uscire da questo pot-pourri di nomi in eterna lotta e trovare l’uomo o la donna giusti, in grado di rappresentare non solo una parte, ma l’intera coalizione con un programma credibile e un’immagine di unità.