Nucleare, l'onorevole Giacometto: Serve una tabella di marcia, coinvolgere i territori
"Evitare di demonizzare gli impianti di questo tipo".
Verificare la natura delle due modifiche alla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee che si sono rese necessarie dal 2015 ad oggi; coinvolgere direttamente la Regione Piemonte nel percorso. Sono questi i punti salienti del discorso del nucleare secondo l'onorevole di Forza Italia, Carlo Giacometto.
Il commento dell'onorevole Carlo Giacometto
“Verificare la natura delle due modifiche alla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee che si sono rese necessarie dal 2015 ad oggi; coinvolgere direttamente la Regione Piemonte nel percorso, anche in considerazione del fatto che tra Saluggia (VC), Trino (VC) e Bosco Marengo (AL) il 90% dei rifiuti nucleari italiani si trovano stoccati già da troppi anni sul territorio piemontese, in depositi cosiddetti “temporanei”; definire con precisione una tabella di marcia, comprensiva di tempi e risorse, per la chiusura definitiva di questi ultimi, specie quelli nel territorio del Comune di Saluggia (VC) che si trovano in una situazione di criticità in un’area a rischio esondazione della Dora Baltea e nei pressi dei pozzi che alimentano il servizio dell’Acquedotto del Monferrato per circa il 10% dei Comuni piemontesi, tra le Province di Asti, Alessandria e la Città metropolitana di Torino; sospendere i termini per le osservazioni previsti dal decreto legislativo 31/2010, in virtù dello stato di emergenza in cui si trova il nostro Paese dal 31 gennaio dello scorso anno e che è tuttora in corso, con la certezza di una sua ulteriore proroga per almeno altri tre mesi; dare corso all’erogazione completa delle risorse economiche compensative maturate dai Comuni confinanti con gli impianti temporanei, prevedendo anche una modifica del criterio di individuazione degli enti beneficiari anche a favore di quelli che si trovano entro una determinata fascia chilometrica; evitare, infine, di demonizzare gli impianti di questo tipo, stante la necessità di avere un unico deposito nazionale che superi la logica delle decine e decine di depositi temporanei sparsi qua e là sul territorio nazionale e che raggiunga i più elevati standard di sicurezza ambientale: sono queste alcune delle istanze che ho illustrato questa mattina nel corso della conferenza organizzata dalla Città Metropolitana di Torino sul tema della pubblicazione dei 67 siti della CNAPI, diffusa alla pubblica opinione nei primi giorni di gennaio, senza alcuna concertazione con gli enti locali e territoriali coinvolti”. Così Carlo Giacometto, deputato piemontese di Forza Italia.