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NurSind, sulla vicenda del pronto soccorso: infermieri e oss sono vittime

"Chiediamo nuovamente che si intervenga seriamente, concretamente con urgenza e immediatezza"

NurSind, sulla vicenda del pronto soccorso: infermieri e oss sono vittime
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Il NurSind interviene sulla vicenda avvenuta al pronto soccorso di Chivasso.

NurSind, sulla vicenda del pronto soccorso

"Quello che sappiamo e che la notte tra il 2 e il 3 gennaio nel pronto soccorso di Chivasso è stato uno dei tanti turni critici, come tanti altri nei pronti soccorso torinesi che da mesi segnaliamo. - AffermaFrancesco Coppolella NurSind Piemonte Segreteria Regionale - Quasi 100 pazienti, tutti da sorvegliare, 37 nella sala emergenza dove già 15 risultano essere tanti. Corridoi pieni di barelle che sono terminate come anche i punti ossigeno, tanto da utilizzare le bombole da monitorare costantemente. Tutti pazienti da assistere e sorvegliare, tutto da monitorare da un numero di personale inadeguato per il numero e il tipo di pazienti presenti, spazi esauriti. Ovviamente il tutto segnalato come sempre. Come si può pretendere che si possa assistere , monitorare, vigilare in un campo di battaglia.

E di fine agosto un nostro esposto alla procura della repubblica che evidenziava e documentava i rischi che i pazienti correvano nei nostri pronto soccorso e di come la situazione potesse peggiorare.
Nessuno purtroppo ha sentito la necessità di intervenire a tutela dei cittadini ma anche degli operatori che sono diventate le vittime di questo sistema, chiamati poi a risponderne oltre che a prendersi insulti, subire aggressioni e leggere commenti sui social che fanno male. Come dar torto ai tanti che si stanno licenziando
Vittime e non colpevoli, lo abbiamo detto più volte. Tutto questo, nonostante i numerosi appelli alla politica, alle direzioni delle aziende sanitarie regionali e la continua denuncia che ha ampiamente documentato in quale condizioni siamo chiamati ad operare".

"Non è la prima volta che a rispondere sono infermieri ev oss..."

"Non è la prima volta che infermieri ed operatori sanitari si troveranno a dover rispondere mentre a rispondere dovrebbe essere qualcun altro. E’ necessario interrogare i direttori generali se i pronto soccorso sono luoghi sicuri,  prosegue  Francesco Coppolella, segretario regionale del NurSind. Se la risposta è no allora qualcuno dovrebbe chiederne conto.

La questione economica poco c’entra, non c’è incentivo che tenga che possa ripagare la serenità e la tranquillità di un professionista che vuole lavorare dignitosamente, serenamente e soprattutto in sicurezza perché c’è di mezzo la vita delle persone. Chiediamo nuovamente che si intervenga seriamente, concretamente con urgenza e immediatezza.
Riteniamo essere giunto il momento di proclamare un vero stato di emergenza.
In mancanza di ciò non esiteremo a mobilitarci".

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