giudiziaria

Occultamento di cadavere, due brandizzesi a processo

Si tratta di Samantha Morelli e Francesco Cirino

Occultamento di cadavere, due brandizzesi a processo
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Occultamento di cadavere. Queste le accuse di cui devono rispondere i brandizzesi Francesco Cirino, 41 anni, e Samantha Morelli, 48, nei guai dopo il ritrovamento del corpo senza vita, il 2 novembre del 2020, del crescentinese Andrei Miron Radu.

Occultamento di cadavere

Occultamento di cadavere. Queste le accuse di cui devono rispondere i brandizzesi Francesco Cirino, 41 anni, e Samantha Morelli, 48, nei guai dopo il ritrovamento del corpo senza vita, il 2 novembre del 2020, del crescentinese Andrei Miron Radu, 22enne di origine romena da poco diventato padre. I due, reo confessi e difesi dall’avvocato Sheila Foti, hanno scelto il rito abbreviato, e salvo imprevisti compariranno davanti al giudice Lucrezia Natta del Tribunale di Ivrea il prossimo maggio.
I carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Chivasso, all’epoca coordinati dal Maggiore Luca Giacolla e dal Luogotenente Leonardo Luchena, sono arrivati a loro con un’indagine che ha unito la visione dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza della zona, anche private, l’analisi dei tabulati telefonici e un lavoro «vecchio stile» sulle amicizie del 22enne.

Due brandizzesi a processo

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, fatta propria dalla Procura della Repubblica di Ivrea (il fascicolo era nelle mani del Pm Lea Lamonaca) nella serata di domenica 1 novembre Andrei Miron Radu sarebbe uscito di casa (con in tasca alcune centinaia di euro) per raggiungere i due amici a Brandizzo. Con loro sarebbe poi andato a Torino (una o due volte) per poi concludere la notte nella cittadina a pochi chilometri da Chivasso.
Andrei sarebbe poi passato dal sonno alla morte. E ormai senza vita lo avrebbero trovato i due fidanzati al loro risveglio. Avevano due possibilità: chiamare il 112 o disfarsi del corpo. Hanno scelto la seconda.
I due avrebbero caricato il corpo di Andrei su un’auto «nella loro disponibilità» e nel giro di pochi minuti avrebbero raggiunto località Baraccone, al confine tra Chivasso e Castagneto, imboccando una strada di campagna a lato della ex statale 590 della Valle Cerrina.
Trascinandolo per i piedi, lo avrebbero poi abbandonato in un campo, ai piedi di un albero, dove dopo alcune ore è stato poi trovato da un agricoltore di passaggio.

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