il caso di asti

Omicidio del tabaccaio, confermati i 30 anni ai cinque imputati

Il procuratore generale aveva chiesto l’ergastolo.

Omicidio del tabaccaio, confermati i 30 anni ai cinque imputati
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Dopo poco più di tre ore di Camera di consiglio, la Corte d’Assise d’Appello di Torino ha confermato la pena già dettata in primo grado ad Asti a carico dei cinque imputati dell’omicidio del tabaccaio di corso Alba, Manuel Bacco.

Omicidio del tabaccaio, confermati i 30 anni ai cinque imputati

Dopo poco più di tre ore di Camera di consiglio, la Corte d’Assise d’Appello di Torino ha confermato la pena già dettata in primo grado ad Asti a carico dei cinque imputati dell’omicidio del tabaccaio di corso Alba, Manuel Bacco spiegano i colleghi de LaNuovaProvincia.it.

Antonio e Domenico Guastalegname, padre e figlio, Jacopo Chiesi, Fabio Fernicola e Giuseppe Piccolo sono dunque tutti colpevoli, chi per aver ideato la rapina poi finita nel sangue, chi per aver fatto da autista ai rapinatori in fuga, chi per essere entrato nella tabaccheria e aver sparato a bruciapelo uccidendo il commerciante.

La sentenza

Alla lettura della sentenza era presente anche la vedova di Bacco, Cinzia Riccio, costituita parte civile con l’avvocato Vitello dello studio Mirate; gli imputati hanno ascoltato la sentenza in video conferenza dalle carceri in cui sono rinchiusi.

Il Procuratore aveva chiesto l'ergastolo

I giudici di appello, come già quello di Asti, hanno assolto gli imputati dal solo reato di tentato omicidio di Cinzia Riccio che si trovava accanto al marito quando sono stati esplosi i colpi. Il procuratore generale aveva reintrodotto questo reato chiedendo una pena finale dell’ergastolo.

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