Omicidio Gugliotta, slitta la sentenza per l'assassino del Suk

Colpo di scena: il giudice ha ordinato approfondimenti psichiatrici sull'assassino del papà di Settimo Torinese.

Omicidio Gugliotta, slitta la sentenza per l'assassino del Suk
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Era attesa per ieri, venerdì 19, la sentenza per l'omicidio Gugliotta, il settimese ucciso l'anno scorso a Torino.

Omicidio Gugliotta

E’ passato esattamente un anno da quella tragica mattinata del 15 ottobre 2017. La stessa in cui Maurizio Gugliotta, papà settimese di appena 51 anni, veniva ucciso da un extracomunitario mentre si trovava all’interno del mercato del Suk di Torino. Oggi, a un anno di distanza, nelle aule del Tribunale di Torino, prosegue la vicenda giudiziaria che vede Khalid De Greata imputato per omicidio.

Colpo di scena, slitta la sentenza

Era attesa per ieri, venerdì 19, la sentenza di primo grado nei confronti di Khalid De Greata, l'extracomunitario che ha ucciso con una coltellata alla gola il settimese. L'attesa, però, è stata stravolta da un "colpo di scena". Nella prima udienza il Pubblico Ministero della Procura torinese titolare del fascicolo, Gianfranco Colace, aveva chiesto l‘ergastolo per l’assassino, contestandogli l’omicidio aggravato dai futili motivi. Poi è stata la volta delle parti civili e del difensore dell’imputato, che ha ottenuto il rito abbreviato e ha puntato sulla seminfermità mentale. Ieri, invece che procedere a sentenza, il Giudice ha ordinato nuovi accertamenti sull'imputato.

Una nuova perizia psichiatrica

Il giudice, Stefano Vitelli, ha voluto vederci più chiaro sull’aspetto chiave attorno al quale ruota tutto il procedimento, ossia lo stato mentale dell’imputato. Questo era già stato “periziato” dal Prof. Franco Freilone. Il consulente tecnico aveva concluso, appunto, per una seminfermità mentale, sostenendo che l’omicida soffriva di un disturbo psicotico con caratteristiche paranoidi. Che era persona socialmente molto pericolosa, ma comunque in grado di stare in giudizio.

Il commento del figlio Daniele

“Purtroppo sarà un ulteriore prolungamento dello strazio che viviamo da più di un anno – ha commentato a caldo il primogenito Daniele -. E resta sempre il timore che l’assassino possa cavarsela con pochi anni da scontare in una casa di cura, ma valutiamo positivamente il fatto che il giudice abbia ordinato un'ulteriore perizia e altri accertamenti: in questo modo avremo un altro parere autorevole e sapremo veramente se De Greata finge, come noi abbiamo sempre sostenuto, o se è proprio pazzo. Comunque sia, crediamo che mio padre abbia diritto ad avere risposte dalla giustizia”.

 

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