IL CASO

Operazione Angeli e Demoni: truffe e furti ai sacerdoti

I proventi della banda criminale superano i 100 mila euro.

Operazione Angeli e Demoni: truffe e furti ai sacerdoti
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Ieri mattina, martedì 12 maggio, la Squadra Mobile della Questura di Vercelli, diretta dal Commissario Capo Gianluca Tuccillo, ha dato esecuzione a cinque ordinanze di misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di molteplici furti e truffe ai danni di anziani sacerdoti all'interno. Come riporta PrimaVercelli.it.

Operazione Angeli e Demoni

Operazione Angeli e Demoni  è questa l'operazione della Squadra Mobile della Questura di Vercelli, diretta dal Commissario Capo Gianluca Tuccillo che ha dato esecuzione a cinque ordinanze di misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di molteplici furti e truffe ai danni di anziani sacerdoti all'interno. Sono state anche denunciate altre cinque persone per i reati di ricettazione e riciclaggio.

Le indagini

Dai primi giorni del dicembre scorso, la Polizia di Stato, a seguito di una rapina perpetrata all’interno di una Chiesa di Casale Monferrato  in cui era stato sottratto un portafoglio ad un’anziana signora, era impegnata in una laboriosa attività d’indagine finalizzata ad identificare un gruppo di soggetti, poi rivelatisi specializzati nel commettere reati predatori ai danni di sacerdoti che svolgono le funzioni di parroco nelle chiese piemontesi.

Il furto in casa del parroco

Nel corso dell’attività investigativa, era emerso un primo episodio criminale in cui quattro soggetti, facenti parte del gruppo criminale in questione, si erano resi responsabili di un furto in abitazione ai danni del Parroco, ottantaduenne, di una Chiesa della Provincia di Cuneo. Dopo aver rubato la chiave dell’abitazione del prelato, il gruppo si era introdotto all’interno dell’appartamento impossessandosi di  numerosi assegni, poi falsamente compilati e cambiati.
Dall’attività svolta, risultava, inoltre, la responsabilità del figlio, di uno dei componenti della banda il quale aveva provveduto al riciclaggio di parte dei proventi del furto cambiando alcuni assegni e versandoli sul proprio conto corrente bancario.

Assegni rubati

Il valore degli assegni rubati, falsamente compilati ed incassati, risultava ammontare a circa 60.000 euro.
Tra l’anno 2018 e l’anno 2019, i componenti del gruppo criminale avevano perpetrato un furto all’interno dell’abitazione del Parroco, ottantaseienne, di una Chiesa della Provincia di Alessandria dove avevano asportato numerosi assegni in bianco.
A seguito di falsa compilazione, gli assegni erano stati riciclati oltre che dagli stessi, anche dalla moglie di uno dei componenti della banda e da un altro soggetto; i due, entrambi incensurati, venivano denunciati per il reato di riciclaggio.
Il valore degli assegni rubati, falsamente compilati ed incassati, in questo caso ammontava a circa 35.000 euro.

Ennesimo furto in abitazione

Il terzo crimine contestato è l’ennesimo furto in abitazione commesso ai danni di un Parroco, settantanovenne, di una Chiesa della Provincia di Alessandria in cui, dopo aver forzato la porta d’ingresso, i soggetti asportavano alcuni monili in oro, anche di consistente valore, che venivano poi venduti a due ricettatori. Il reato ha portato al gruppo circa 5.000 euro. I due ricettatori, entrambi pluripregiudicati, sono stati identificati e segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione.

Le indagini proseguivano

Proseguendo l’attività d’indagine gli uomini della Squadra Mobile riuscivano a scoprire un quarto episodio.
Nello specifico, i delinquenti erano riusciti a porre in essere una truffa aggravata ed un furto in abitazione ai danni di un Parroco, novantenne, di una Chiesa della Provincia di Biella. In particolare, con astuti raggiri, riuscivano a truffare il Sacerdote vendendogli, ad un prezzo fuori mercato, una finta strumentazione per la prevenzione antincendio della Chiesa.
Durante l’azione criminosa, facendosi accompagnare a turno dal sacerdote, con una banale scusa, in un’altra stanza, i ladri riuscivano a rubare alcuni assegni in bianco che venivano poi falsamente compilati e consegnati ad un altro soggetto, pluripregiudicato, per il successivo riciclaggio. Quest’ultimo è stato identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria. Il provento del furto si aggirava intorno ai 10.000 euro.

Il piano ai danni di un sacerdote di Ivrea

Infine, i componenti della banda, dopo aver ideato un piano complesso, realizzavano nei confronti di un Parroco, ottantacinquenne, di una Chiesa di Ivrea una truffa aggravata approfittando della sua minorata difesa dovuta all’età.
I componenti della banda si erano presentati al Sacerdote come appartenenti ad un organizzazione religiosa, riuscivano a farsi consegnare dal prelato una cospicua somma di denaro con la scusa di dover commissionare la fabbricazione di una targa commemorativa in oro zecchino destinata ad un Monsignore per l’impegno da questi profuso negli anni.

Truffa e furti per 100 mila euro

I proventi del gruppo criminale, operante nell’intero territorio piemontese ed in particolare nelle Province di Vercelli, Torino, Alessandria, Biella e Cuneo, sono risultati ammontare ad oltre 100.000 euro.
Tutta l’attività di indagine è stata coordinata e seguita dalla Procura della Repubblica di Vercelli. I quattro componenti della banda, tre uomini ed una donna, tutti italiani pluripregiudicati, e uno dei riciclatori, anch’egli italiano con numerosi pregiudizi penali, sono stati raggiunti dagli agenti della Terza Sezione della Squadra Mobile della Questura di Vercelli che hanno dato esecuzione alle ordinanze degli arresti domiciliari e denunciato a piede libero gli altri cinque ricettatori e riciclatori.

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