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Operazione Echidna, nelle carte un notissimo imprenditore di Crescentino

Tutto sarebbe iniziato quando Saverio Dominello avrebbe fatto richieste estorsive ai danni di questa persona

Operazione Echidna, nelle carte un notissimo imprenditore di Crescentino
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La doverosa premessa è che l’imprenditore di cui andremo a raccontare non è assolutamente coinvolto in storie di ’ndrangheta. E’ una vittima, anzi due volte vittima, anche se a quanto risulta non ha mai trovato la forza (o il coraggio) di presentare una denuncia alla Magistratura.

Operazione Echidna, una vittima è di Crescentino

Tutto sarebbe iniziato quando Saverio Dominello, classe 1955, di Montanaro (condannato in via definitiva per associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione «Alto Piemonte»), avrebbe fatto richieste estorsive ai danni di un notissimo imprenditore di Crescentino, Franco Ulla, attivo nel settore degli scavi e del movimento terra, a cui i Pasqua (in difficoltà per l’interdittiva antimafia che li aveva fatti allontanare dai cantieri SITALFA e COGEFA) si erano invece rivolti per avere lavoro.

L’imprenditore li pagava «presto» (anche con mesi di anticipo) e «bene», e la stessa segretaria dei Pasqua nel dicembre del 2020 faceva loro notare che era un uomo «da aiutare» nel caso ne avesse avuto bisogno.

Una visione romantica subito stroncata dalle parole di Domenico Claudio Pasqua, che avrebbe fatto invece notare la consapevolezza del «cliente» che avere i loro camion nei cantieri lo avrebbe messo al riparo da minacce e pressioni.

Proseguendo il discorso, Domenico Claudio Pasqua avrebbe raccontato un episodio avvenuto nove mesi prima, ovvero l’invio a Ulla di una lettera minatoria accompagnata da due proiettili. Lo stesso Pasqua si era offerto di far lavorare i propri mezzi insieme a quelli del cliente per scoraggiare eventuali «malintenzionati».

Pochi mesi dopo, nel gennaio del 2021, Giuseppe Pasqua chiedeva al figlio se Ulla avesse dei sospetti in merito all’autore della lettera, mentre a febbraio Giuseppe (sempre parlando con l’impiegata che ribadiva l’importanza di Ulla nei conti dell’azienda) raccontava di aver dato protezione al crescentinese che era stato vittima di estorsione da parte di tal «Saverio» di Montanaro, poi identificato in Dominello, considerato esponente della cosca Pesce e Bellocco di Rosarno.

Ulla e Dominello avevano avuto una discussione per motivi economici, e al primo era stata poi rubata una macchina operatrice. Giuseppe Pasqua prima avrebbe fatto restituire il macchinario ad Ulla, poi avrebbe affrontato Dominello intimandogli di lasciare in pace il crescentinese.

All’epoca di questo dialogo, Dominello era già stato arrestato e condannato.

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