Orrore all'abbazia di Santa Fede a Cavagnolo: sgozza il compagno di stanza
Ha utilizzato un cutter dopo un banale litigio. La vittima è andata in arresto cardiaco, ora è gravissima al Giovanni Bosco

Notte da incubo all'abbazia di Santa Fede, sulle colline di Cavagnolo, uno dei luoghi simbolo del romanico che da tempo ospita una comunità per richiedenti asilo. Nella tarda serata di ieri, domenica 2 agosto un migrante originario del Burkina Faso, classe 2001, ha sgozzato un egiziano, classe 1997, con un cutter.
Orrore all'abbazia di Santa Fede a Cavagnolo: sgozza il compagno di stanza
L'allarme è scattato poco prima della mezzanotte, ed i primi ad arrivare a Santa Fede sono stati i Carabinieri della Stazione di Cavagnolo, al comando del Maresciallo Alessio Guzzon, seguiti dalle ambulanze della Croce Rossa, con a bordo l'équipe medica del 118.
Stando ad una prima ricostruzione di quanto avvenuto sembra che i due abbiano iniziato a litigare per dei futili motivi (forse uno voleva riposare, l'altro invece continuava a chiacchierare con alcuni connazionali) arrivando poi a minacciarsi con un coltello.
Nella successiva colluttazione ad avere la peggio è stato il marocchino, andato in arresto cardiaco e ora ricoverato, in condizioni molto gravi, al San Giovanni Bosco di Torino.
Tentato omicidio
Il giovane del Burkina Faso è stato quindi arrestato con l'accusa di tentato omicidio e trasferito in carcere, ad Ivrea, a disposizione della magistratura.
Il commento del sindaco Gavazza
Cosi il sindaco di Cavagnolo, Andrea Gavazza
Cari concittadini,
ritengo giusto e doveroso informarvi in merito a un grave fatto accaduto nella serata di sabato 2 agosto sul nostro territorio, che può comprensibilmente suscitare preoccupazione.Ieri sera presso la Comunità Siloe di Santa Fede si è verificata una violenta aggressione tra due ospiti della struttura. Una persona è rimasta gravemente ferita ed è stata trasportata d’urgenza in ospedale, dove si trova tuttora in condizioni critiche.
L’aggressore è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e risponderà delle proprie azioni davanti alla giustizia. Alla persona ferita auguriamo una pronta guarigione e comprendiamo l’apprensione delle operatrici della Comunità Siloe che da anni operano nel campo dell’accoglienza.
Ad oggi le informazioni in mio possesso provengono dal Comandante della Stazione dei Carabinieri di Cavagnolo, che ringrazio pubblicamente per il tempestivo intervento e per la professionalità dimostrata.
Dai primi elementi raccolti sembra trattarsi di un caso isolato, legato a una specifica situazione tra due persone, e non riconducibile a problematiche generali della struttura.
Ricordo che la struttura è gestita direttamente dalla Comunità Siloe su incarico della Prefettura di Torino, la quale – per conto del Ministero dell’Interno – coordina localmente il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e protezione internazionale.
L’Amministrazione Comunale continuerà a seguire con la massima attenzione l’evolversi della vicenda mantenendo un costante dialogo con la Prefettura, le forze dell’ordine e i soggetti responsabili.
Pur non avendo competenze dirette nella gestione del servizio ci tengo a rassicurarvi che l’episodio rimane comunque isolato e faremo quanto è nelle nostre possibilità per pretendere sempre una conduzione ordinata e attenta, a tutela della sicurezza e della serenità della nostra comunità.
Il Sindaco