Oss dell'ospedale di Chivasso costretta a vivere lontana dalle figlie per evitare il contagio

Il racconto della Oss residente a Saluggia che lavora all'ospedale di Chivasso. Emanuela Guglielmaci è costretta a vivere lontana dalle figlie per evitare il contagio.

Oss dell'ospedale di Chivasso

Emanuela Guglielmaci è una oss residente a Sant’Antonino di Saluggia che, dopo 17 anni di lavoro alla Residenza Uno di Saluggia e quasi due anni in chirurgia d’emergenza alle Molinette di Torino, lavora al reparto di medicina dell’ospedale di Chivasso. Anche lei, come tanti altri, stanno affrontando il mostro Coronavirus senza mai tirarsi indietro.

Costretta a vivere lontana dalle figlie per evitare il contagio

«Ero abituata alla sofferenza visto dove ho lavorato in precedenza - racconta - Ma è triste vedere un anziano solo, che l’unico modo di contattare i suoi cari è attraverso un telefono che la nostra caposala a messo a disposizione proprio per far modo ai pazienti di contattare i famigliari. Il Covid, invece, è un problema subdolo che colpisce anche la psiche, perché tocca le emozioni di ogni singola persona. Anche noi del personale viviamo in maniera diversa questa emergenza. Il gruppo è ancora più coeso, si collabora tutti insieme per sconfiggere il male. Le difficoltà sono tante, dalla vestizione al resistere, senza togliere i dpi, per 7 o 8 ore. E ti cambia anche la vita a casa, i rapporti con i cari. Io quando arrivo a casa mi cambio sul camper di mio papà, dove mi faccio la doccia. Poi lavo gli abiti nella lavatrice che ho fuori, nel cortile e poi, finito tutto, vado in camera mia dove mi sono posizionata anche un forno a microonde. Parlo con le mie due figlie dalla porta o dalla finestra. La più piccola, che ha 12 anni, soffre un po’ questa situazione e l’altra sera, per “starle accanto” ho guardato con lei un film, attraverso le finestre.
Quelle che io critico non solo le scelte della direzione sanitaria dell’Asl To4, loro fanno quello che possono. Io critico il Governo, i decreti che vengono attuati. Ci stanno abbandonando».