Otto capre sbranate dai lupi, il nuovo caso

La presenza del «grande predatore» è una certezza, confermata da studi e avvistamenti non solo nell’arco alpino.

Otto capre sbranate dai lupi, il nuovo caso
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Otto capre sbranate dai lupi, il nuovo caso a San Sebastiano da Po. La presenza del «grande predatore» è una certezza, confermata da studi e avvistamenti non solo nell’arco alpino.

Otto capre sbranate dai lupi

I lupi, infatti, si sono spinti anche vicino agli insediamenti urbani, nei boschi che dalle colline arrivano direttamente alla porta di casa. Nella notte tra martedì 11 e mercoledì 12 settembre, a subire un attacco è stata l’azienda agricola «Pelizza», con sede alla Cascina Gazzelli di San Sebastiano, su quelle stesse colline in cui si erano registrati i precedenti episodi.

«Quella sera - racconta Silvia Pelizza - il mio cane pastore ha iniziato ad abbaiare in modo diverso dal solito, diciamo “cattivo”, non come si comporta quando arriva una volpe. Abbiamo acceso tutte le luci della cascina, fatto rumore, ma nulla. Poi, al mattino, ci siamo accorti che mancavano tutte le capre (sei adulte e due capretti) che allevavamo nel bosco vicino a casa. Abbiamo trovato solo più una carcassa, completamente sbranata, le altre sono come svanite nel nulla.  Sono venuti i tecnici dell’Asl, della Città Metropolitana, i Carabinieri Forestali: aspettiamo i risultati dei loro accertamenti, ma è innegabile che servano provvedimenti immediati. Ne ho già anche parlato con il sindaco Beppe Bava: un cane non mangia otto capre in una notte, qui si tratta di un branco. E che sia di lupi, o di lupi cecoslovacchi, cambia poco. Anzi, i primi almeno scappano se vedono un uomo».

Non è la prima volta

Un paio di settimane fa, la cronaca aveva registrato una serie di attacchi tra San Sebastiano e Casalborgone, a cui era seguito un sopralluogo dei Carabinieri Forestali e dei tecnici della Città Metropolitana. Nessuno, allora, voleva sentir parlare di lupo: al massimo di «lupi cecoslovacchi», cani da mille cinquecento euro che nessuno si spiega perché vaghino per le colline del Chivassese...
Anche il sindaco di Casalborgone (e veterinario) Francesco Cavallero era stato tranchant: «Fino a quando non lo vedo, per me il lupo qui non esiste».

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