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Parcheggio «Santa Chiara»: minoranze all’attacco contro i privilegi della Giunta IL VIDEO

Una forma di protesta plateale per sollevare il velo su di un «malcostume» già segnalato più volte

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«Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri».
Citano George Orwell (La fattoria degli animali), i consiglieri che rappresentano le forze di minoranza chivassese, mentre nella mattinata di sabato 18 febbraio parcheggiano le loro vetture nel cortile «aulico» di Palazzo Santa Chiara.

Parcheggio «Santa Chiara»: minoranze all’attacco contro i privilegi della Giunta

Una forma di protesta plateale per sollevare il velo su di un «malcostume» già segnalato più volte anche sulle colonne de la Nuova Periferia.
E così, uno dopo l’altro, Matteo Doria, Clara Marta, Bruno Prestia, Enzo Falbo, Manuela Tappero e Claudia Buo hanno varcato l’ingresso di via Defendente Ferrari posizionandosi poi lato via Demetrio Cosola, l’unico libero da vetture in sosta nonostante una delibera del 2018 (mai cancellata) fissa in dodici il numero massimo di veicoli a cui è concesso il parcheggio nel piazzale: sei della Polizia Municipale, cinque dell’Ufficio Tecnico e uno della Segreteria Generale.
A cui, ed è questo il motivo del «flash mob», quasi quotidianamente si aggiungono le auto private del sindaco Claudio Castello, di alcuni suoi assessori (sabato ad esempio era presente quella del vice sindaco Pasquale Centin).

Problema già sollevato

Il problema era stato sollevato anche al comandante della Polizia Locale Marco Lauria, che nella sua risposta aveva però fatto notare come «Questo Comando non è titolare di alcuna potestà relativa al rilascio di autorizzazioni per la fruizione degli spazi cortilizi ovvero al contrasto di eventuali condotte non autorizzate da parte di dipendenti, amministratori ovvero di terze persone, nei confronti delle quali, escludendo eventuali rilevanze disciplinari nei confronti dei dipendenti, il legale rappresentante pro-tempore del Comune di Chivasso dovrebbe procedere con i diritti ed i limiti del proprietario di immobili ai sensi della citata normativa civilistica, potendosi tranquillamente escludere, per il caso segnalato o per casi simili, la configurabilità della violazione di cui all’articolo 633 Codice Penale, così come aggravato dalla previsione di cui all’articolo 639bis della medesima disposizione legislativa, per l’assenza della caratteristica propria dell’invasione come postulata dall’interpretazione dottrinale».
In parole povere, è il sindaco che dovrebbe denunciare se stesso e i suoi più stretti collaboratori.

Le dichiarazioni

«Il concetto di Orwelliana memoria che la legge è uguale per tutti ma per qualcuno è più uguale è una cosa pessima - dichiarano Doria, Marta, Tappero, Falbo e Prestia - soprattutto chi ricopre incarichi istituzionali dovrebbe essere d’esempio, e non utilizzare per scopi personali dei beni pubblici. Il cortile interno di palazzo Santa Chiara fino al 2017 era destinato come parcheggio dei dipendenti, cosa utile perché evitava che le auto dei tanti impiegati comunali andassero ad occupare i posti auto del centro, che sono notoriamente insufficienti a sopperire alla necessità quotidiana. Nel 2017 l’amministrazione comunale ha deciso di spendere 230mila euro per cubettare la pavimentazione, e per vietare l’accesso sia alle auto dei dipendenti che a quelle dei cittadini: hanno cioè realizzato un grande piazzale vuoto, con due panchine nemmeno all’ombra, e togliendo posti auto in città. Peccato che a corollario di tutto ciò da anni assistiamo all’utilizzo (illecito) di questo piazzale da parte del sindaco, di alcuni assessori e qualche consigliere di maggioranza: un vero e proprio schiaffo in faccia alle “persone comuni” che impiegano ore del loro tempo alla disperata ricerca di un parcheggio, pagando il ticket delle strisce blu o beccandosi una multa quando, non trovando posto, la lasciano anche solo appena fuori delle strisce. E’ una cosa vergognosa.
Atteggiamenti alla Marchese del Grillo a parte, sarebbe ora di fare una riflessione seria su questo piazzale, dato che è stata una decisione fallimentare sotto tutti gli aspetti, dato che anche l’idea di far realizzare gli eventi dentro il cortile ha avuto scarso successo (un’area troppo nascosta e poco attrattiva): chiediamo che questo piazzale torni ad essere un parcheggio per i dipendenti comunali, in modo da liberare posti auto del centro a favore di cittadini e visitatori, e che il sabato (quando gli uffici sono chiusi) venga messo a disposizione di tutti con un disco orario di due ore, in modo da agevolare chi si reca al mercato. E’ ora di ripristinare un po' di legalità e buon senso».

«La verità - aggiunge Claudia Buo - è che il Sindaco Castello usa come parcheggio, per sé ed il suo “cerchio magico”, una struttura per pubblici spettacoli che ci è costata ben 500 mila euro. A tanto sono ammontati i lavori per cambiare la destinazione del cortile interno di Palazzo Santa Chiara, che da area di parcheggio è stata attrezzata, dopo accurati studi di acustica ed illuminotecnica, con impianti, luci e pavimentazione speciale. Per un parcheggio sarebbe stata sufficiente un’inghiaiata, com’era prima, e si sarebbero risparmiati bei soldoni.
Il paradosso è che questo progetto è stato promosso proprio da Castello quand’era assessore ai lavori pubblici, mentre il Castello Sindaco ha firmato addirittura una delibera, tutt’ora valida (e da lui disattesa naturalmente), che prevede sì che ci siano 12 posti auto, ma solo per i mezzi di servizio del comune. E intendiamoci bene: stiamo parlando di amministratori che vanno a fare la spesa, accompagnano la moglie dal dottore o, come questo sabato, vanno comodamente a comperarsi il giornale in centro: piccole commissioni personali, non certo missioni istituzionali.
D’altra parte siamo in una città in perenne crisi di parcheggi, tanto più in questo periodo in cui in piazza d’Armi ci sono le giostre e l’amministrazione stessa ha pensato bene di lasciare anche tutto piazzale Libertini all’accampamento dei giostrai. Eppoi insomma, perché mai i nostri amministratori dovrebbero sbattersi per trovare un parcheggio, fare due passi in più, mettere il disco orario o addirittura pagare la sosta come fanno i comuni cittadini? Molto, ma molto meglio abusare della propria posizione! Piccole cose si dirà. Vero, ma indicative di quale sia la visione che questi signori hanno dell’amministratore pubblico: bravi a predicare lo spirito di servizio, bravissimi a ritagliarsi piccoli privilegi. A questo punto sarebbe più serio (!) aprire il parcheggio a tutti i cittadini, e non solo agli amici».

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