Pensionata colpita alla testa da un palo a Montanaro

La donna è stata soccorsa dai passanti. 

Pensionata colpita alla testa da un palo a Montanaro
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Pensionata colpita alla testa da un palo del cantiere di via Cesare Battisti a Montanaro. La donna è stata soccorsa dai passanti.

Pensionata colpita alla testa da un palo

Un incidente sul cantiere di lavoro. Fortunatamente, nulla di grave. Tuttavia, avrebbe potuto anche sfiorare la tragedia ed è per questo che è stata protocollata una lettera in Comune. Ma, andiamo con ordine. I fatti risalgono alla mattinata di mercoledì 11 settembre. Mentre una residente, Teresa Costa, passava a piedi per via Cesare Battisti (interessata da lavori di riqualificazione) un operatore del cantiere ha spostato una recinzione sistemata sul bordo del marciapiede per far passare un’altra donna che spingeva il passeggino. Nel compiere questa operazione, un palo di ferro è caduto colpendo alla testa la passante la quale, stordita, ha iniziato a barcollare. Sono intervenuti alcuni passanti che hanno accompagnato la donna all’interno del negozio di oreficeria, qui è stata assistita anche dal medico di base Massimo Corradino, che ha lo studio lì vicino. In virtù del fatto che già erano successe emorragie cerebrali, il medico ha consigliato alla donna di andare al Pronto Soccorso.

Il racconto del figlio della donna

«Quando sono arrivato sul posto, ho provveduto a chiamare i soccorsi - spiega il figlio Massimo Ferrò - che hanno trasferito mia madre al Pronto Soccorso di Chivasso per fare accertamenti (Tac) che non hanno fortunatamente diagnosticato nulla di grave, quindi è stata dimessa. La fatalità in questi casi è d’obbligo, non cerco assolutamente polemiche. Tuttavia ho ritenuto opportuno segnalare il fatto al sindaco Giovanni Ponchia per suggerire maggior attenzione nei cantieri di lavoro in modo da evitare il ripetersi di incidenti che potrebbero anche avere malauguratamente conseguenze più gravi».

Una lettera al Comune

Quindi, nero su bianco, queste le parole di Ferrò sulla lettera. «In primo luogo, mi preme sottolineare - scrive Ferrò - la totale indifferenza degli operatori del cantiere nei confronti dell’accaduto e dell’infortunata. Seppur si siano accorti dell’incidente (prova ne sia che un operatore ha detto ad un altro di fare più attenzione) non sono intervenuti affatto a dare una mano a mia mamma ma hanno proseguito come niente fosse accaduto nelle proprie attività. Addirittura, è dovuto intervenire un infermiere della Croce Rossa per chiedere a questi operatori di fermarsi di lavorare alcuni secondi al fine di consentire il passaggio con l’infortunata verso l’autoambulanza. Qui, parlo dunque di norme comportamentali. In secondo luogo e premetto che non sono un esperto in materia, ma da quello che ho potuto osservare mi pare di potere dedurre che il livello di attenzione alla sicurezza non sia del tutto adeguato ad un cantiere all’interno di un centro abitato dove i cittadini continuano ovviamente a transitare per le proprie attività quotidiane. Infine, mia madre ha subito un trauma cranico, è stata dimessa, ma richiede ancora osservazione per qualche giorno. Ovviamente, speriamo che l’episodio si esaurisca così, ma resta inteso che nel caso dovessero insorgere complicazioni, ritengo sin d’ora responsabile il Comune di Montanaro verso il quale mi riservo di adire le vie legali».

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