CRESCENTINO

Perde il lavoro e la famiglia viene sommersa dai debiti

I due coniugi si sono rivolti al sindaco: «Il 23 la casa sarà venduta all’asta, dove vivremo?»

Perde il lavoro e la famiglia viene sommersa dai debiti
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Un’altra famiglia in crisi, che non vede una via d’uscita nonostante abbia chiesto aiuto, perché non si è mai nascosta, non si è mai vergognata delle condizioni in cui è costretta a vivere.

Perde il lavoro e la famiglia viene sommersa dai debiti

La storia di Maria Rosa non è unica in Italia, lei è solamente un’altra delle tante donne che sta lottando per la sua famiglia, per darle un futuro. E ora lancia un appello ai grandi della politica, dal Cavaliere Silvio Berlusconi al Premier Giorgia Meloni. Lo fa scrivendo una lettera dove racconta le condizioni di vita sue e della sua famiglia.

«Voglio portare alla conoscenza del mio grande disagio economico chiunque mi possa aiutare – scrive Maria Rosa - La mia famiglia si troverà presto senza casa, in quanto messo all’asta. Il 23 febbraio sarà venduta. Nostro malgrado siamo in questa grande difficoltà, causa la perdita del lavoro di mio marito nel 2008. Non abbiamo più potuto pagare il mutuo. C’è stata anche la perdita di altri incassi che avrebbe dovuto percepire, ma grazie ad un giudice e un avvocato di poco conto abbiamo perso la causa e siamo finiti per terra. Pieni di debiti, soli, senza aiuti, bussando a qualsiasi porta ma invano. Compresa quella degli enti competenti. Ultimamente abbiamo provato a contattare il Comune di Crescentino dove viviamo, nella persona del sindaco ma non abbiamo avuto nessuna soluzione. Il Comune non ha alloggi a basso costo di affitto e per avere un alloggio bisogna passare una graduatoria, praticamente prima dobbiamo finire per strada e poi forse si potrà vedere se si trova soluzione. E’ una vergogna per l’umanità. Mio marito è in pensione, è invalido. La sua pensione è gravata da debiti, quindi percepisce mensilmente 1080 euro: come può una famiglia vivere? Io purtroppo non lavoro, perché alla mia età più nessuno mi assume e non ho la pensione. Quello che mi chiedo è perché bisogna togliere così brutalmente la casa alle famiglie? Perché si lasciano da sole le famiglie in difficoltà, facendo finta di non sapere, di non vedere? Perché gli enti competenti non si adoperano per il benessere del cittadino? Non è stato per nostro volere essere debitori, anzi abbiamo sempre pagato le tasse, e nel momento in cui siamo inciampati, abbiamo ricevuto bastonate. Non riusciamo a vedere una via d’uscita ma non vogliamo diventare invisibili, abbiamo una figlia di 27 anni, disoccupata che non ha potuto frequentare l’università: non potevamo permettercelo. Che futuro avrà? “Nessuno si salva da solo” questa è la frase che si sente dappertutto ma sono solo belle parole. Sono una persona seria, e scrivo presa dalla disperazione, ho 65 anni ma non vorrei finire la mia vita in mezzo ad una strada solo perché nessuno ci vuole aiutare».

"Roma ci aiuti"

Maria Rosa spera che questo suo appello arrivi sino a Roma, perché nessuno è ancora riuscito a darle risposte, nemmeno dal Ciss al quale si è già rivolta.

Spera che Berlusconi e Meloni la possano aiutare, possano trovare al più presto una soluzione perché tra solo 10 giorni la sua casa non sarà più tale.

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