Piemonte zona arancione da lunedì LE REGOLE
Negli ultimi giorni i numeri relativi al Piemonte segnalano un aumento di contagi e ricoveri.
Dopo aver scampato per un soffio, la scorsa settimana, l’abbandono del giallo, tutti gli indicatori restano al limite e soprattutto l’indice Rt, oltre l’1, non lascia spazio a speranze.
Numeri in aumento
Negli ultimi giorni i numeri relativi al Piemonte segnalano un aumento di contagi e ricoveri. L‘indice RT per la nostra regione è cresciuto e si attesta, seppur di poco, sopra la soglia dell’uno. E questo sia per quanto riguarda l’Rt puntuale, 1.02, sia per quanto riguarda l’Rt medio, 1.03.
Sul fronte della pressione ospedaliera, anche qui si registra un lieve incremento dell’occupazione delle terapie Intensive (passata dal 22% al 23%) e la conferma del 33% di quella dei posti ordinari.
Le varianti
A preoccupare gli esperti sono ora le varianti del Covid: quella inglese e in misura minore anche la brasiliana e la sudafricana che lentamente stanno prendendo piede. Mentre in alcune zone d’Italia aumentano i lockdown locali con zone arancioni rafforzate e rosse, che lasciano intendere che la terza ondata è ormai arrivata, sono a rischio anche altre regioni. Anche il Piemonte ha la sua zona rossa ‘mirata’.
8 comuni piemontesi in zona rossa
Diventano 8 i Comuni del Piemonte in zona rossa, da domani alle 18. Oltre alla conferma per Re, lo stesso provvedimento, in vigore fino al 5 marzo, riguarda altri 6 paesi della Valle Vigezzo, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola: Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno. Zona rossa anche a Cavour (Torino), nel Pinerolese, al confine con la provincia di Cuneo, “a causa – spiega la Regione – di un sospetto focolaio da variante su cui sono in corso ulteriori approfondimenti”.
Arancione, cosa cambia
E il passaggio in arancione per il Piemonte significherebbe nuove restrizioni:
- è consentito spostarsi all’interno del proprio Comune, tra le ore 5:00 e le 22:00, nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
- visite ad amici o parenti, consentite, una sola volta al giorno, e all’interno dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5:00 e le 22:00, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.
- bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e locali chiusi con il solo permesso di effettuare vendita da asporto tra le 5 e le 22 (per i bar senza cucina solo fino alle ore 18). La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
- attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. Si può fare attività motoria solo all’interno del proprio Comune, se questo supera i 5.000 abitanti.
- I dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine) devono essere obbligatoriamente indossati sia quando si è all’aperto, sia quando si è al chiuso in luoghi diversi dalla propria abitazione, fatta eccezione per i casi in cui è garantito l’isolamento continuativo da ogni persona non convivente. L’obbligo non è previsto per: bambini sotto i 6 anni di età; persone che, per la loro invalidità o patologia, non possono indossare la mascherina; operatori o persone che, per assistere una persona esente dall’obbligo, non possono a loro volta indossare la mascherina (per esempio: chi debba interloquire nella L.I.S. con persona non udente). Inoltre, non è obbligatorio indossare la mascherina, sia all’aperto che al chiuso: mentre si effettua l’attività sportiva; mentre si mangia o si beve, nei luoghi e negli orari in cui è consentito; quando si sta da soli o esclusivamente con i propri conviventi.