l'ordinanza

Pomeriggio di Pasqua e Pasquetta negozi chiusi

La decisione è  stata comunicata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio

Pomeriggio di Pasqua e Pasquetta negozi chiusi
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Pomeriggio di Pasqua e Pasquetta negozi chiusi. La decisione è stata comunicata nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 9 aprile dal presidente regionale Alberto Cirio.

Negozi chiusi

Negozi chiusi nel pomeriggio del giorno di Pasqua (12 aprile) sino alla mezzanotte di lunedì 13 aprile (giorno di Pasquetta).

La decisione

La decisione è  stata comunicata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ieri, giovedì 9 aprile 2020, dopo aver firmato un'ordinanza che prevede la chiusura di tutti gli esercizi commerciali. Non rientrano in questa ordinanza  farmacie, parafarmacie e tutti gli esercizi dedicati alla vendita esclusiva di prodotti sanitari.

Le consegne a domicilio

Sono inoltre consentite le consegne a domicilio per tutti i settori merceologici purchè eseguite nel rispetto delle regole di sicurezza indicate nel decreto ministeriale in atto.

Il commento di Cirio

«Ora più che mai i nostri comportamenti sono importanti. E' quindi fondamentale restare a casa, anche in giornate come Pasqua e Pasquetta che abbiamo sempre vissuto come momenti di festa da trascorrere in compagnia - spiega il presidente della Regione Piemonte, Cirio -. Ho scritto alle Prefetture del territorio chiedendo di intensificare i controlli sugli spostamenti e ho predisposto la chiusura degli esercizi commerciali il 12 e 13 aprile, ad eccezione della domenica mattina per evitare che tra venerdì e sabato si creasse una concentrazione di uscite per effettuare gli acquisti».

Le persone guarite

Sale il numero dei guariti. Sono 865 (133 in più di di mercoledì): 56 (+6) in provincia di Alessandria, 45 (+4) in provincia di Asti, 44 (+5) in provincia di Biella, 90 (+9) in provincia di Cuneo, 42 (+13) in provincia di Novara, 473 (+77) in provincia di Torino, 59 (+13) in provincia di Vercelli, 41 (+6) nel Verbano-Cusio-Ossola, 15 provenienti da altre regioni. Altri 834 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 

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