una vicenda inquietante

Posta video porno della figlia 15enne: mamma a processo

La compravendita veniva pattuita volta per volta e i prezzi erano diversi a seconda delle scene.

Posta video porno della figlia 15enne: mamma a processo
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A processo la mamma  che metteva online i video porno della figlia 15enne che faceva sesso con un ragazzo. La vicenda risale al 2019, ma giudice per le indagini preliminari Francesca Christillin ha ritenuto valida la tesi accusatoria proposta dal pubblico ministero Lisa Bergamasco, disponendo il rinvio a giudizio dell'imputata. Come riporta PrimaTorino.it 

Italiana e torinese di 46 anni

Secondo l'accusa la donna torinese di 46 anni, riprendeva la figlia adolescente mentre aveva rapporti sessuali con un ragazzo più o meno della sua età e poi postava i video sulla piattaforma Periscope. Si tratta di un luogo virtuale, diretta emanazione di Twitter dove si possono mettere i video di ogni tipo che poi si auto-cancellano dopo 24 ore. Per arrivare ai contenuti serve il link del video caricato, che può essere segnalato, condiviso oppure al limite anche venduto. Proprio questo era lo scopo dell'esecrabile progetto messo in atto: vendere i video porno della minorenne, video che poi si sarebbero cancellati automaticamente dopo un giorno.

La vendita dei video

Tutti i coinvolti erano consenzienti: la madre, la ragazzina, il suo partner ed ovviamente gli acquirenti. La compravendita veniva pattuita volta per volta e i prezzi erano diversi a seconda delle scene. Il video più costoso era arrivato a valere 1.500 euro, ma altri ne erano circolati per molto meno.

Video pagati in buoni Amazon

Alcuni furono pagati perfino in buoni acquisto Amazon. I reati contestati sono molto gravi: induzione alla prostituzione, pornografia minorile e diffusione di materiale pedo-pornografico.  Il processo comincerà a inizio novembre 2022 e fino ad allora nessuno dei coinvolti deve sottostare a restrizioni di alcun genere.

La ragazza, che ha una sorellina più piccola, è stata allontanata dalla madre con provvedimento del Tribunale dei minori. La segnalazione alla Procura è arrivata dal padre (separato) della ragazzina.

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