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Processo Eternit: Schmidheiny condannato per omicidio colposo

Processo Eternit: Schmidheiny condannato per omicidio colposo
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Questa mattina, mercoledì 18 dicembre 2024,  è stata emessa la sentenza del processo d’appello bis per la morte di Giulio Testore, dipendente Eternit di Cavagnolo deceduto nel 2008.

Processo Eternit: Schmidheiny condannato per omicidio colposo

La Corte d'Appello di Torino ha condannato ad un anno e otto mesi l'ex magnate dell'Eternit Schmidheiny per omicidio colposo in relazione alla morte Giulio Testore, l'operaio dello stabilimento di Cavagnolo. Il processo d'appello bis era nato per effetto dell'annullamento 'con rinvio' di una sentenza precedente ordinato dalla Cassazione a maggio 2024.

La soddisfazione della consigliera regionale Pentenero

“Soddisfazione per la condanna di Stephan Schmidheiny nel Processo Eternit Bis. Ma i responsabili scontino le pene!”
18 dicembre 2024 – “Esprimiamo grande soddisfazione per la condanna a un anno e otto mesi inflitta dal tribunale di Torino a Stephan Schmidheiny, patron dell’Eternit, per omicidio colposo. Questa sentenza segna un importante passo avanti nella lunga battaglia per giustizia per le vittime dell'amianto che hanno sofferto e continuano a soffrire a causa delle scelte irresponsabili di chi ha gestito gli stabilimenti”-  dichiara la Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Gianna Pentenero. - “In questo caso, però, non si tratta di attendere le condanne, ma, come hanno ricordato le famiglie di un'altra strage sul lavoro come Thyssen Krupp, far sì che i responsabili paghino. Da questo punto di vista ci appelliamo al ministro della giustizia Nordio perché si continui a mantenere alta l'attenzione per la richiesta di giustizie dei familiari” precisa la Presidente Pd.
“Riteniamo, inoltre, fondamentale che si continui a lavorare in direzione di una maggiore protezione per la salute pubblica e di un impegno costante nella lotta contro l'amianto. Il Partito Democratico continua a battersi in tutte le sedi opportune per la sicurezza dei lavoratori e dei luoghi nei quali operano”.
Al centro del processo, che oggi si è celebrato in appello dopo l’annullamento con rinvio da parte della Corte di Cassazione, c’era la malattia, e la morte – avvenuta nel 2008 – di Giulio Testore, dipendente nello stabilimento di Cavagnolo fino al 1982. Ma la decisione fa ben sperare anche sullo stralcio che riguarda le centinaia di vittime di Casale Monferrate, per le quali le udienze riprenderanno nella prossima primavera.

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