Profughe paura che finiscano in strada

Il timore degli abitanti di Mazzè.

Profughe paura che finiscano in strada
Pubblicato:
Aggiornato:

Profughe, paura che finiscano in strada. Questa è la paura degli abitanti di Mazzè che hanno accolto nei giorni scorsi una 15ina di donne straniere sul loro territorio.

Profughe

Sono da pochi giorni arrivate a Mazzè una quindicina di profughe nigeriane ma già compaiono i primi timori della gente. Paura che dietro questi arrivi si nasconda un «business» dell’accoglienza. Paura che queste persone creino dei problemi di ordine pubblico. Ed, ancora, paura che ci siano anche uomini di colore che nel tempo le avvieranno alla prostituzione.

I timori

Sono questi i timori espressi dai cittadini durante la serata informativa organizzata dal Comune. «Lo ammetto, è un problema. - ha dichiarato davanti alla platea numerosa il sindaco Marco Formia - E’ un problema non tanto di ordine pubblico quanto emotivo per la gente. . Senza questo protocollo (con scadenza il 31 dicembre 2018), ci saremmo ritrovati nelle condizioni di Montalenghe o Mercenasco. Paesi che hanno visto arrivare decine e decine di migranti senza che il Comune potesse intervenire sulle decisioni della Prefettura».

Già alcuni scontri

Le profughe (provenienti dal gruppo di Montalenghe) sono ospitate in un immobile di via Perino che il proprietario ha dato in locazione alla Cooperativa «Liberi Tutti» che gestisce tale accoglienza. E gli abitanti della zona raccontano di alcuni scontri avvenuti proprio durante i primi giorni. «Abbiamo sentito le profughe parlare ad alta voce. Poi, urlare e gridare, per ore. Infine, sono intervenute tre pattuglie dei carabinieri per sedare la rissa» ha detto un vicino di casa. A gettare acqua sul fuoco, il sindaco Formia che ha spiegato che sono abituali certi disguidi durante le trasferte. «Ma, cosa farà fare questa Cooperativa alle migranti? Perchè non si è presentata in serata? Perchè non parla il proprietario della casa concessa alla Cooperativa?» ha chiesto un cittadino durante la serata.

Cooperativa e locatore assenti

«Non ho voluto sia la Cooperativa che il proprietario durante la serata per evitare inutili incomprensioni con la popolazione- ha risposto il sindaco Formia - La Cooperativa impiegherà le profughe in piccoli lavori ed anche il Comune, senza retribuzione. Ci saranno accordi anche con la Società Canesana dei Servizi e la collaborazione con le associazioni locali».

Seguici sui nostri canali