Pronto soccorso di Chivasso, benvenuti nel girone dell'Inferno LE FOTO

Una denuncia che arriva dal segretario del Nursind Giuseppe Summa.

Pronto soccorso di Chivasso, benvenuti nel girone dell'Inferno LE FOTO
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Pronto soccorso di Chivasso, benvenuti nel girone dell'Inferno. Una denuncia che arriva dal segretario del Nursind Giuseppe Summa.

Pronto soccorso di Chivasso, che caos

Il picco dell’influenza non è ancora arrivato - è atteso nelle prossime settimane - è il Pronto Soccorso di Chivasso è di nuovo al collasso. Nelle scorse settimane Nursind il Sindacato delle Professioni infermieristiche lo aveva scritto e detto in tutte le lingue: il piano per l'iper afflusso messo in atto dall'Asl To non è sufficiente. E in effetti stando a quello che sta accadendo in queste ore la loro è stata una previsione azzeccata.
«Il problema - dichiara Giuseppe Summa, segretario del Nursind - non è tanto il numero di passaggi, ma dei pazienti che restano per giorni e giorni in attesa di ricovero.
A Chivasso dal 1 gennaio ad oggi sono quasi 700 i passaggi e il giorno dopo Capodanno in Pronto Soccorso si è arrivati ad avere 100 pazienti in totale. Sono stati inviati invano diverse volte fax al 118 per esaurimento barelle e punti di ossigeno. Lavorare in queste condizioni è veramente difficile se non impossibile».

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In crisi

«Ho fatto personalmente visita al Pronto Soccorso di Chivasso - racconta Summa - e ciò che ho visto con i miei occhi mi ha lasciato senza parole.
Non che negli anni passati non avessimo assistito a scene simili, ma non si smette mai di provare disappunto in queste situazioni. Ed è proprio questo che ci preoccupa. Fatti di questo tipo non sono normali, ma ormai sembrano non sdegnare più nessuno. Ho visto barelle una accanto all'altra e incastrate ovunque, senza possibilità di garantire la privacy; personale stremato che ce la mette tutta per garantire ugualmente un'assistenza dignitosa e rispondere ai bisogni dell'utenza. Lavorare in quelle condizioni aumenta vertiginosamente il rischio di errore e le ore di attesa aumentano le aggressioni fisiche e verbali al personale. Chi lavora oggi nei pronto soccorso è un eroe». Summa parla di posti letto insufficienti. «Inoltre il personale assunto per potenziare il pronto soccorso si è ritrovato a coprire turni di dipendenti assenti mai sostituiti, andando di fatto a ristabilire la normale dotazione organica già insufficiente, anziché potenziarla. Per non parlare del personale medico di Chivasso, che dopo le ore 20 diminuisce di 1 unità e che non si vede garantito la refertazione di alcuni esami dopo le 22».

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Occorre più personale

Conclude: «Considerato che il picco influenzale è in arrivo, nell'immediato chiediamo ulteriori assunzioni di infermieri e OSS e aumento dei posti letto senza ridurre troppo l'attività chirurgica. A lungo termine maggiore coinvolgimento nella stesura del piano per l'iper afflusso e percorsi alternativi a gestione infermieristica come avviene in altre Regioni. Infine serve un tavolo di confronto urgente con l'obiettivo di trovare soluzioni condivise».

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