Puzza centrale biomasse DUE MULTE
Una situazione difficile a Crescentino.
Puzza centrale biomasse. Ancora polemiche legate alla Ch4 di Crescentino. E nei giorni scorsi la polizia municipale ha fatto due sanzioni all'azienda.
Puzza centrale biomasse
Ci si domanda quando mai l’impianto a biomasse costruito nell’area dell’ex Ente Risi di Crescentino smetterà di provocare odori sgradevoli. A chiederlo sono i residenti di via Pellico e Graziano senza scordare quelli di zona Rabeto che ogni giorno devono vivere questo incubo. Le prime risposte dell’Amministrazione comunale guidate da Fabrizio Greppi erano giunte con l’ordinanza che imponeva loro determinati comportamenti. E dopo di questa erano stati diversi ,e soprattutto numerosi, i controlli svolti dai vigili urbani al comando di Ernesto Monchietto.
Nuove multe
«Nei giorni scorsi - spiega il vicesindaco Carmine Speranza - abbiamo ricevuto nuove segnalazioni da parte dei residenti di quella zona della città. Così ho chiesto, appunto, al comandante Monchietto di svolgere dei controlli. E così è stato e i vigili hanno sanzionato per ben due volte la proprietà. Si tratta di multe da 300 euro l’una. Ma il nostro operato non si ferma certamente qui. Infatti, ogni qualvolta che qualcuno sente degli odori particolari è pregato di segnalarmi la questione o ai vigili così si potranno procedere con nuovi controlli. Se l’azienda non sarà in regola non si esiterà a produrre altre sanzioni. Non ci fermeremo finché non saranno rispettate tutte le prescrizioni».
"Aveva ragione Sellaro"
Speranza fa poi una riflessione: «Non posso non ricordare che l’ex assessore all’ambiente dell’Amministrazione Venegoni Salvatore Sellaro aveva ragione. Lui si è sempre opposto a questo impianto e aveva ragione. Se poi il motivo che ha spinto l’Amministrazione Venegoni a realizzare lì l’impianto era solamente legato al teleriscaldamento per le scuole, avrebbe potuto chiedere ad ogni residente di via Pellico, Graziano e zona Rabeto 100 euro per il riscaldamento di questo plesso. Tutti avrebbero corrisposto quella cifra pur di evitare la nascita di questo impianto che ha creato un danno anche economico a queste famiglie che oggi hanno dei terreni e delle case che non venderanno mai a nessuno se non svalutandoli moltissimo».