Ragazza disabile si sente male in attesa al centro dell'impiego

Immediati i soccorsi che hanno richiesto una modifica delle procedure di accesso prioritario alle persone affette da disabilità.

Ragazza disabile si sente male in attesa al centro dell'impiego
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Ragazza disabile si sente male in attesa al centro dell'impiego. Immediati i soccorsi che hanno richiesto una modifica delle procedure di accesso prioritario alle persone affette da disabilità.

Si sente male al centro dell'impiego

Stava attendendo il proprio turno al centro dell'impiego di via Bologna quando si è sentita male. La donna, 35 anni, costretta sulla sedia a rotelle, è stata colpita da una crisi di agitazione che le ha causato uno scompenso emotivo. Immediati i soccorsi da parte dei sanitari del 118 che hanno prestato le cure alla ragazza, risolvendo la situazione.

L'assenza dell'accesso prioritario

Sono stati proprio i sanitari a chiedere una modifica delle procedure con accesso prioritario alle persone con disabilità. Ma sul caso è intervenuta anche l'Anfass Piemonte, attraverso il suo direttore, Gianfranco D'Errico. “Ancora una volta siamo costretti a intervenire in difesa delle persone con disabilità, affinché non vengano calpestati i loro diritti” tuona il presidente Anffas Piemonte. 

Il commento dell'Anffas

“È fin troppo facile - commenta D’Errico - farsi coinvolgere da dinamiche di pietismo quando succedono episodi come questo, che per fortuna si è concluso bene. Bisogna piuttosto cogliere l’occasione per affrontare  la questione dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità (fisica e intellettiva, questione ancora più complessa) in un’ottica complessiva. Le leggi che favoriscono l’inserimento lavorativo delle categorie protette sono la base, che anzi deve essere difesa e salvaguardata dai tentativi di aggiramento, ma ogni progetto lavorativo deve essere inserito nel progetto di vita individuale della persona con disabilità: il lavoro è solo uno dei supporti che devono esserle assegnati per garantirgli una qualità della vita dignitosa. Non solo, il progetto lavorativo coerente con il progetto di vita deve partire subito per costruire un percorso di vita autonoma e indipendente, ma nel contempo deve considerare anche le istanze sul “dopo di noi”, ovvero quando la persona con disabilità non avrà più una rete parentale a sostenerlo”, conclude il direttore Anffas Torino.

Per rispondere alle esigenze di inserimento lavorativo delle persone con disabilità e per creare una sinergia reciprocamente utile con le aziende, l’associazione Anffas Piemonte ha creato “APL - Anffas Piemonte Lavoro”, agenzia per il lavoro rivolto in particolare alle categorie protette.

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