Ragazzo disabile bullizzato da un gruppo di adolescenti
La situazione in città è veramente molto difficile: per nonni e genitori andare al parco coi bimbi è impossibile.
In una cittadina di periferia, dove tutti si conoscono, sembra impossibile che avvengano ancora certi episodi. Un’altra brutta pagina che dimostra che occorre intervenire sui più giovani facendogli comprendere l’importanza di aiutare il più debole, di assistere chi ne ha più bisogno.
Ragazzo disabile bullizzato da un gruppo di adolescenti
L’episodio che questo papà di Crescentino ha voluto raccontarci, è già stato segnalato dal figlio agli assistenti sociali di Crescentino durante un incontro avvenuto solo pochi giorni fa.
«Mio figlio ventenne ha una disabilità ma vuole esser indipendente - racconta il papà di A. - Ha sempre studiato in città, poi ha terminato il suo percorso in un Istituto superiore di provincia dove si è diplomato lo scorso anno. Ora frequenta il Ciss, il centro diurno a Chivasso e il giovedì si dedica al gioco delle bocce».
Insomma, una famiglia che ha sempre dedicato il suo tempo al figlio, dandogli ogni sorta di opportunità affinché fosse incluso nella sua sua comunità.
«Mio figlio ha voluto il monopattino e glielo abbiamo comprato - racconta ancora il papà - All’inizio girava qui vicino, poi ci ha chiesto di poter andare per Crescentino per essere, appunto, autonomo. Noi abbiamo risposto positivamente a questa sua richiesta perché ci fidiamo di lui anche se naturalmente all’inizio avevamo un po’ paura.
Spesso è tornato a casa raccontando che in questi suoi giri incontrava un gruppo di ragazzi che lo fermavano, che gli chiedevano il su monopattino, che volevano usarlo. Glielo chiedevano con forza ma lui educatamente, perché non è un ragazzo cattivo, gli diceva che non poteva darglielo, che era suo.
L’ultima volta, però, lo hanno proprio aggredito verbalmente. Lui si è spaventato ed è scappato. Era nella zona del parco Tournon. Io per caso stavo passando di lì, l’ho visto correre. Mi ha raccontato cosa fosse successo. Allora mi sono diretto verso quei ragazzini. Da fuori, perché loro erano entrati all’interno del giardino, gli ho chiesto se non si vergognassero. Ma nulla, facevano finta di non sentirmi.
Mio figlio ha raccontato, anche all’assistente sociale, di aver paura in quei momenti perché non sa come comportarsi. E’ proprio lui che ha voluto segnalare quanto gli sia accaduto, e che ha voluto raccontare questi episodi».
Troppi episodi
Episodi assolutamente da condannare ma che non sono isolati.
Infatti il caso di questo giovane non è l’unico.
Andare ai parchi gioco a Crescentino con i bimbi ormai è diventato impossibile: il problema sono proprio dei gruppi di adolescenti che salgono sulle giostre e le usano in maniera scorretta. Quegli stessi adolescenti che si impadroniscono delle aree urlando parolacce e spesso anche bestemmie. E tutto questo certo allontana le famiglie che cercano aree più tranquille nonostante quei giochi non siano adatti agli adolescenti ma siano stati posati per i bambini di infanzia e primaria.