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Revisioni facili, blitz della Finanza in un'officina del Chivassese

Operazione «True or False»: l’imprenditore colpito dal divieto di esercitare la propria attività per sei mesi

Revisioni facili, blitz della Finanza in un'officina del Chivassese
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Se il valore economico dei fatti contestati a un noto imprenditore del Chivassese può essere quasi risibile (500 gli euro sequestrati al fine della confisca), l’operazione molto più ampia condotta dalla Guardia di Finanza di Torino ha permesso di fare luce su un sodalizio criminale all’interno del quale spicca la figura di un funzionario della Motorizzazione Civile di Torino.

Blitz della Finanza in un'officina del Chivassese

Quest’ultimo, stando alle ipotesi d’accusa, sarebbe stato dedito alla commissione di vari illeciti, tra i quali «truccare» esami per il conseguimento della patente di guida di tipo B o attestare revisioni mai avvenute.
Trentacinque i soggetti segnalati alla Procura della Repubblica, coinvolti a vario titolo nella vicenda, mentre sono quattro i colpiti da misure cautelari personali e indagati per corruzione, falsificazione di certificati di revisioni e associazione per delinquere. Le misure cautelari hanno riguardato, oltre al funzionario della Motorizzazione, un titolare di un’agenzia di pratiche auto, un «procacciatore» d’affari e un rivenditore d’auto, mentre i 31 denunciati a piede libero sono persone candidate a conseguire la patente, nonché soggetti che hanno ottenuto illecitamente la revisione dei propri veicoli (tra i quali anche un autobus).

Revisioni facili

Nel caso specifico dell’imprenditore, al timone di una attività di revisioni con sede nel Chivassese, lo stesso (in accordo con il funzionario della Motorizzazione) avrebbe falsamente «revisionato» una dozzina di veicoli che invece non sarebbero stati sottoposti ad alcun controllo. Con tutte le conseguenze del caso sul fronte della sicurezza sulle strade.
Contestati altri reati «minori», come lo spostamento di prenotazioni per le revisioni.
L’attività, condotta dal 1° Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Torino, ha tratto origine da una segnalazione di un dirigente della Motorizzazione Civile relativamente a ingiustificati allontanamenti del funzionario dal luogo di lavoro.

Le indagini, svolte mediante tecniche sia di tipo tradizionale, sia tecnologicamente avanzate, hanno consentito di constatare una serie di attività illecite attuate dal funzionario infedele il quale, a fronte di dazioni di denaro, procedeva alla falsificazione di certificati di revisione, a interrogazioni abusive del sistema informatico della Motorizzazione Civile nonché, soprattutto, a «truccare» gli esami teorici per il conseguimento della patente «B».
In ordine a quest’ultimo aspetto è emerso, in particolare, che alcuni candidati agli esami teorici erano stati dotati di un sistema di collegamento - composto da un telefono cellulare e micro-auricolari e occultato all’interno di un capo di vestiario, sul quale era stato praticato un piccolo foro in corrispondenza della telecamera - che consentiva a un «suggeritore» nascosto all’interno di un furgone parcheggiato nelle adiacenze dell’edificio ove si svolgeva la prova di visualizzare il monitor del PC e indicare la risposta corretta agli esaminandi.

Questi ultimi, peraltro, non venivano sottoposti ad alcun tipo di controllo da parte del compiacente personale di vigilanza, che ne conosceva l’identità avendone previamente ricevuto l’elenco nominativo.
Il GIP. del Tribunale di Torino, condividendo l’impianto accusatorio delineato dalla Procura della Repubblica, ha emesso un provvedimento cautelare personale nei confronti di quattro responsabili (due agli arresti domiciliari, uno con divieto di dimora nella provincia di Torino, uno come detto con divieto di esercitare l’attività d’impresa, quale rappresentante legale di una società di persone).
Inoltre, le Fiamme Gialle hanno eseguito sia un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca del profitto di reato di corruzione (pari a 3 mila 450 euro, 500 per l’imprenditore nel settore revisioni), sia il sequestro di 9 patenti rilasciate all’esito degli esami «truccati».

L’operazione svolta testimonia il costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza, in ragione delle sue prerogative di polizia economico-finanziaria, nel contrasto alla corruzione e tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, al fine di affermare la meritocrazia e la concorrenza leale tra le imprese; nel caso di specie, a vantaggio soprattutto della sicurezza degli utenti della strada e di tutti i cittadini».

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