Rischio crolli dal ghiacciaio del Monte Bianco: case evacuate in Valle d'Aosta

Dagli ultimi rilevamenti è emerso un aumento di velocità tra i 50 e 60 cm al giorno.

Rischio crolli dal ghiacciaio del Monte Bianco: case evacuate in Valle d'Aosta
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Una grossa porzione del ghiacciaio Planpincieux, sul versante italiano del Monte Bianco, in Valle d'Aosta, minaccia di precipitare a valle, investendo strade e case abitate. Il rischio ha indotto il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, a firmare un’ordinanza urgente che chiude al traffico e sgombera una serie di abitazioni nella zona della val Ferret. Il potenziale pericolo di crollo riguarda un volume di circa di 250.000 metri cubi.

Rischio crolli dal ghiacciaio

Come riporta il quotidiano online AostaSera.it, per il rischio di crolli dal ghiacciaio Planpincieux il Comune di Courmayeur ha chiuso la strada comunale per la Val Ferret.

L’ordinanza del primo cittadino:

“A seguito delle segnalazioni pervenute dalle Strutture regionali e dalla Fondazione Montagna Sicura – sottolinea Stefano Miserocchi – si è rilevato un significativo incremento della velocità di scivolamento del ghiacciaio Planpincieux nell’ultimo periodo. In base agli scenari presentati per motivi di sicurezza e incolumità pubblica, abbiamo dovuto adottare tali misure poiché lo scenario di eventuale caduta della porzione di ghiacciaio interessa questa volta il fondo valle antropizzato, in particolare la strada comunale di accesso alla località Planpincieux (che non rientra negli scenari).”

"Cambiamento dovuto ai fattori climatici"

“L’incolumità pubblica è prioritaria per l’Amministrazione comunale. – prosegue il sindaco di Courmayeur – Tali fenomeni testimoniano ancora una volta come la montagna sia in una fase di forte cambiamento dovuto ai fattori climatici, pertanto è particolarmente vulnerabile. Nella fattispecie si tratta di un ghiacciaio temperato particolarmente sensibile alle elevate temperature. Il lavoro di monitoraggio è costante, grazie alla collaborazione con le Strutture regionali e con la Fondazione Montagna Sicura, ed è volto a garantire l’adozione di misure di sicurezza per l’incolumità pubblica e a valutare le prossime azioni e possibili scenari collegati”.

Il ghiacciaio è oggetto di studi sperimentali fin dal 2013. Dagli ultimi rilevamenti è emerso un aumento di velocità di tutta la porzione inferiore del ghiacciaio che a cavallo tra fine agosto e settembre ha registrato una velocità media di picco tra i 50 e 60 cm al giorno.

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