IL CASO

Rissa a colpi di scopa in via Spanzotti a Chivasso

Coinvolto il consigliere comunale Ciconte. 

Rissa a colpi di scopa in via Spanzotti a Chivasso
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Una rissa a colpi di scopa, ecco  quello  che è accaduto alcuni giorni fa a Chivasso. Un violento parapiglia in via Spanzotti, coinvolto il consigliere comunale Domenico Ciconte.

Rissa a colpi di scopa

Una rissa a colpi di scopa a Chivasso.
C’è un video, quindici secondi appena, che da giorni gira sui cellulari di mezza Chivasso. E’ stato girato sabato 14 marzo in via Spanzotti, a nord della ferrovia, ed immortala un violento parapiglia che ha visto coinvolto, tra gli altri, il consigliere comunale di Forza Italia Domenico Ciconte.
Il filmato si apre con una decina di persone all’ingresso di uno stabile, sulla destra si vede una donna dell’impresa di pulizia della famiglia Ciconte intenta a fare il suo lavoro.
Ed è proprio un problema lavorativo (lo straccio usato per lavare per terra usato anche per il corrimano), stando alle testimonianze raccolte dai carabinieri della Compagnia di Chivasso, coordinati dal Capitano Luca Giacolla, ad aver fatto uscire di casa (nonostante i divieti legati all’emergenza Coronavirus) Domenico Ciconte e il padre Gaetano.

Il video

Tornando al video, il primo fotogramma è di un uomo che afferra Domenico Ciconte per le spalle mentre lui si protegge il volto. Nel mezzo c’è un manico di scopa, che nel parapiglia resta nelle mani del consigliere che dopo aver fatto alcuni passi verso la via lo usa per colpire il suo avversario (anche se sembra mancarlo) che subito dopo si guarda la mano.
Mentre il padre Gaetano tiene a bada un ragazzo, Domenico si allontana continuando però a brandire la scopa, o quel che ne resta.
Il video, come detto brevissimo, si conclude con una serie di urla e con un ragazzo che spinge via padre, figlio e la ragazza delle pulizie.
Questo è il video, ma come sempre le versioni degli interessati sono diverse.
Da una parte il condomino, un pensionato, è andato al Pronto Soccorso per farsi medicare (pochi giorni di prognosi) per una ferita all’arcata sopraccigliare, dall’altra Ciconte rigetta con forza ogni accusa.
Ora spetterà ai carabinieri (i primi ad intervenire sono stati i militari del Nucleo Radiomobile del Luogotenente Fabio Errica) a ricostruire quanto avvenuto, anche se le lesioni denunciate (per ora non formalmente con una querela) dal pensionato potrebbero non essere l’unico problema per Ciconte.
Gli inquirenti, infatti, starebbero valutando anche di procedere ai sensi dell’articolo 650 del codice penale in relazione all’inosservanza del Provvedimento d’Autorità. Il riferimento è al rispetto delle prescrizioni di cui al DPCM, datato 9 marzo 2020, in materia di «Emergenza epidemiologica da COVID-19», che regola il movimento sul territorio nazionale.

La versione di Ciconte

«Sabato mattina - spiega Domenico Ciconte - stavo accompagnando mio papà in macchina a fare alcune commissioni perché ha avuto un intervento agli occhi due settimane fa e quindi non poteva guidare.
A un certo punto è arrivata la telefonata di alcune sue dipendenti che stavano lavorando in quell’edificio in via Spanzotti.
Erano impaurite perché questo signore, Spinella, lo conosco perché sono stato amministratore di quel condominio, alzava la voce nelle scale. Siamo corsi fino lì e siamo andati a vedere cosa fosse successo. Ripeto, io l’ho solo accompagnato.
C’è stata una discussione, un parapiglia generale da parte di tutti. Sono poi arrivati i carabinieri e ci hanno chiesto cosa fosse successo. Io con la scopa non ho colpito nessuno, ripeto ancora, mi ricordo di un parapiglia.
Tutta sta esagerazione non l’ho vista.
Ribadisco ancora: io ero lì solo per accompagnare mio padre, le ragazze erano davvero impaurite e agitate.
Il servizio in questi giorni sta continuando per garantire igiene e pulizia».

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