Rogo Thyssenkrupp, pena sospesa per l'amministratore delegato

Quindi a oggi, il manager non va in carcere.

Rogo Thyssenkrupp, pena sospesa per l'amministratore delegato
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Rogo Thyssenkrupp: l’amministratore delegato non va in galera: l’esecuzione della pena viene sospesa fino a un massimo di 6 mesi. Come riporta PrimaTorino.it. 

Rogo Thyssenkrupp: sospesa la pena per l'ex-amministratore delegato

“E’ un’offesa ai nostri figli e per l’Italia – dice Rosina Platì, mamma di una delle sette vittime del rogo -. Vogliamo che il governo e il sindaco di Torino ci accompagnino in Germania. È una barzelletta: ogni volta ci dicono che è l’ultimo ricorso, invece…”.

Dopo 13 anni ancora ritardi nell’esecuzione della pena nel caso Caso ThyssenKruppHarald Espenhahn, uno dei due manager tedeschi condannati per il rogo ha fatto ricorso alla Corte costituzionale federale tedesca e la sua pena è stata temporaneamente sospesa. Dovranno quindi ancora attendere giustizia i famigliari delle sette vittime dell’incidente sul lavoro, avvenuto nello stabilimento dell’acciaieria di Torino nel dicembre del 2007.

Valutare il ricorso

La Corte federale intende valutare il ricorso presentato dal manager, bloccandone l’ingresso in carcere per almeno i prossimi sei mesi. Il manager lamenterebbe la violazione del “principio del giusto processo e del diritto al contraddittorio”, perché durante il processo italiano mancava la traduzione in tedesco di alcuni documenti. Inoltre, sempre secondo il manager, “la condanna non ha fornito prove di una concreta negligenza individuale”.

Le condanne

I due manager, accusati di omicidio e incendio colposi, sono stati condannati in Italia a 9 anni e 8 mesi nel caso di Harald Espenhahn e a 6 anni e 10 mesi in quello di Gerald Priegnitz. In Germania possono scontare 5 anni di carcere, che è il massimo previsto per i reati di natura colposa. Per Priegnitz è già cominciata la detenzione in carcere.

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