Ruba metalli all’ecocentro di Cavagnolo
Il materiale è stato immediatamente restituito agli aventi diritto.
Concorso in furto con l’aggravante del «fatto commesso su cose esistenti in uffici o stabilimenti pubblici, o sottoposte a sequestro o a pignoramento, o esposte per necessità o per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede, o destinate a pubblico servizio o a pubblica utilità, difesa o reverenza».
Ruba metalli all’ecocentro di Cavagnolo
Concorso in furto con l’aggravante del «fatto commesso su cose esistenti in uffici o stabilimenti pubblici, o sottoposte a sequestro o a pignoramento, o esposte per necessità o per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede, o destinate a pubblico servizio o a pubblica utilità, difesa o reverenza».
Queste le (pesanti) accuse di cui devono rispondere un cittadino rumeno residente a Settimo Torinese e un dipendente della Cooperativa esterna che in assenza dei dipendenti SETA si occupa saltuariamente di «vigilare» sul corretto utilizzo dell’ecocentro di Cavagnolo, in via Tre Po.
I fatti
Stando alle accuse mosse dai carabinieri della Stazione di Cavagnolo, coordinati dal Maresciallo Gianni D’Angelo, sembra che il settimese si sia introdotto nell’ecocentro con il proprio furgone: invece che svuotarlo, però, l’avrebbe riempito con ferro vecchio, rifiuti RAE (principalmente vecchi videogiochi), lavatrici e frigoriferi raccolti tra i cassoni e i container.
Materiale, di fatto, sottratto a SETA, l’azienda che si occupa della raccolta e della gestione dei rifiuti nel territorio e che si trova parte lesa in questo brutto episodio.
Denunciati
Il materiale è stato immediatamente restituito agli aventi diritto, mentre come detto il settimese e il dipendente della cooperativa sono stati denunciati a piede libero.
«Nell’ecocentro non può esserci spazio per l’illegalità - dichiara il sindaco di Cavagnolo, Andrea Gavazza - il servizio va gestito al meglio nell’interesse dei cittadini, anche in vista della prossima apertura del Magazzino del Riuso.
Mi congratulo con i carabinieri della Stazione di Cavagnolo e confido nel rapido accertamento dei fatti da parte della magistratura».