Rubati i PC a scuola
Duro colpo per l'Istituto
Ladri in azione durante le vacanze natalizie: nel mirino dei malviventi la Scuola Media «Gozzano» di Caluso. Un bottino di circa trenta computer portatili utilizzati dagli insegnanti per la didattica, ma soprattutto un gesto che lascia nello sconforto e nello sgomento docenti, famiglie, ospita la locale Scuola secondaria ma anche i cittadini.
Rubati i PC a scuola
Ladri in azione durante le vacanze natalizie: nel mirino dei malviventi la Scuola Media «Gozzano» di Caluso. Un bottino di circa trenta computer portatili utilizzati dagli insegnanti per la didattica, ma soprattutto un gesto che lascia nello sconforto e nello sgomento docenti, famiglie, ospita la locale Scuola secondaria ma anche i cittadini. I ladri, approfittando della chiusura in occasione delle festività natalizie, sono entrati nell’edificio, che ospita la Scuola Secondaria di Primo Grado e che ha sede in via Unità d’Italia 7, forzando una finestra sul retro, dove c’è il cantiere per la costruzione della nuova palestra.
L'intervento della dirigente
«Non c'è molto da dire rispetto a questa vicenda tristissima che ha ferito la nostra comunità scolastica – dichiara la Dirigente Scolastica dell’IC di Caluso Paola Antonella Bianchetta – posso dichiarare che questo atto vile non rappresenta solo un ingente danno materiale, ma colpisce al cuore il nostro impegno educativo e il percorso di crescita che ogni giorno costruiamo insieme ai nostri alunni. Non nascondo il mio sconforto nel pensare che ciò che è stato portato via non sia solo un insieme di apparecchiature, ma il frutto di sacrifici, investimenti e pure di sogni che coltiviamo ogni giorno per il bene dei nostri ragazzi, per costruire una didattica innovativa, per ispirare curiosità e contribuire alla crescita dei nostri alunni».
Come si può rimediare al danno subito?
«Farò tutto ciò che è in mio potere per provare a ripristinare le condizioni ideali per il percorso educativo dei nostri alunni, confidando nella collaborazione e nella generosità degli amministratori locali, delle associazioni, delle famiglie e sperando che qualche benefattore ci aiuti a ricomprare il materiale sottratto».