Rubavano il carburante dalle cisterne e lo rivendevano: nel mirino anche un deposito di Volpiano (il video)

121 autisti nei guai. Molti potrebbero essere trasportatori del nostro territorio

Rubavano il carburante dalle cisterne e lo rivendevano: nel mirino anche un deposito di Volpiano (il video)
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121 autisti nei guai. Molti potrebbero essere trasportatori del nostro territorio

Dalle prime luci dell’alba più di 250 Finanzieri tra Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta stanno eseguendo oltre 80 decreti di perquisizione e sequestro emessi dalla Procura della Repubblica di Ivrea nei confronti di 121 soggetti italiani inseriti nel circuito del trasporto e della distribuzione di carburante. Molti dei quali, vista l'area geografica interessata dall'operazione, potrebbero essere del nostro territorio. L’indagine, convenzionalmente denominata Operazione “Spremuta”, condotta da oltre un anno dalla Guardia di Finanza di Torino e coordinata dalla Procura della Repubblica eporediese, ha portato all’individuazione di quattro associazioni per delinquere dedite all’appropriazione indebita ed alla successiva vendita in nero di carburante. I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Chivasso, al comando del Tenente Giada Patriarca, hanno dimostrato, anche con l’ausilio di riprese video, come alcuni autisti di autocisterne si appropriavano indebitamente del carburante trasportato, immettendolo, successivamente, nel mercato nero. Si tratta di vere e proprie organizzazioni criminali capaci, non solo di trafugare il carburante delle società intermediarie, che hanno subito danni economici ingenti e collaborato con gli inquirenti sin dalle prime fasi nella massima discrezione, ma anche di piazzarlo sul mercato utilizzando vari espedienti, che vanno dai distributori totalmente abusivi, creati anche presso normali abitazioni (dove un litro di gasolio veniva venduto soprattutto a privati che non si chiedevano come mai costasse solo 70 centesimi), alla reimmissione del prodotto nel circuito legale (con la compiacenza di distributori stradali che per giustificare contabilmente il maggior prodotto venduto utilizzavano anche sofisticati congegni elettronici per alterare i conta-litri delle colonnine di erogazione). Gli oltre 40 mila litri di gasolio di provenienza illecita venduti in nero hanno cagionato un consistente danno agli operatori onesti che ovviamente non potevano reggere il confronto con i prezzi troppo bassi praticati dalle associazioni a delinquere, anche in considerazione del particolare settore economico caratterizzato da ristretti margini di profitto applicabili dai distributori di carburante. La condotta tenuta dai sodali, inoltre, poneva in serio pericolo non solo la loro incolumità ma anche quella di tutti i cittadini, infatti, i distributori abusivi non rispettavano le più elementari norme di sicurezza antincendio e i travasi avvenivano senza alcuna precauzione connessa alla pericolosità del materiale trasportato, gli autisti infedeli, prima di intraprendere la giornata lavorativa, distraevano il gasolio dalle autobotti riempiendo tre o più taniche da 25/30 litri alla volta che ciascuno caricava sulla propria autovettura. Le indagini Tenenza della Guardia di Finanza di Chivasso, che sino ad ora hanno portato al sequestro di oltre 12.000 litri di gasolio, sono solamente all’inizio, adesso con gli elementi acquisiti in questa prima fase, saranno sviluppati anche gli accertamenti economici finanziari tesi anche alla tassazione dei proventi illecitamente percepiti dagli autisti infedeli. 

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