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Sanità, quali risorse?

Interessante dibattito organizzato dal Pd. Due grandi assenti: Regione e Asl

Sanità, quali risorse?
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Due i grandi assenti all’incontro su «La Sanità è un diritto - PNRR, risorse e aspettative per il Piemonte» organizzato giovedì 16 marzo, al Teatrino Civico, dal Pd Chivassese guidato dal segretario Massimo Corcione.

Interessante dibattito organizzato dal Pd Chivassese. Due grandi assenti: Regione e Asl

Il primo la Regione Piemonte (intesa come forze di maggioranza che hanno fisicamente in mano il portafoglio), il secondo l’AslTo4, con un direttore generale, Stefano Scarpetta, che stando alle cronache ormai presenzia in prima fila solo quando è certo di trovarsi di fronte un pubblico totalmente amico. Un esempio? La serata della settimana precedente su «La gestione moderna dello scompenso cardiaco. Prove generali di alleanza territorio/ospedale», che vedeva come relatore il primario di cardiologia di Chivasso Claudio Moretti.
Ed è stato sempre Moretti (questa volta però anche come esponente del Pd di Chivasso) a tirare le fila del dibattito che ha visto salire sul palco del Civico Alberto Avetta, consigliere regionale del Pd, Carlo Giacometto, già deputato di Forza Italia, Marta Clara, consigliere comunale di Chivasso in quota a Forza Italia, e Nerina Dirindin, docente universitario di Scienza delle Finanze già assessore alla Sanità della Regione Sardegna e senatrice del Pd e di Articolo 1.
E’ stata proprio Dirindin ad aprire la serata parlando di «conti», numeri snocciolati con dovizia di particolari che dimostrano come il problema non sia tanto sfruttare ora le risorse del PNRR, ma far funzionare le strutture quando non arriveranno più iniezioni di denaro dagli Enti Superiori.
Di conseguenza, le varie Case della Salute come gli Ospedali di Comunità rischieranno di diventare «scatole vuote», che per continuare a funzionare dovranno o essere affidate alla Cooperative o pesare sulle casse dei Comuni. E di impoverimento della Sanità Locale ha parlato anche il sindaco Claudio Castello, che ha ribadito ancora una volta come la vendita ai privati dell’ospedale di Settimo Torinese causerà la perdita di cento posti letto all’AslTo4.
Interessante anche l’intervento di Laura Seidita, dello SpiCgil, che ha rimarcato come ormai la Sanità sia a due velocità: «Chi ha i soldi si cura nel privato, chi non li ha aspetta il pubblico».
E ancora, dibattito sui sei milioni di euro che dovrebbero essere utilizzati per ristrutturare l’ala storica dell’ospedale di Chivasso (anche per recuperare i cento posti di cui sopra): se ne parla da anni, ma sembra sempre siano appena piovuti dal cielo.
Giacometto ha poi rimarcato come la Costituzione garantisca il diritto alla «Salute» e non alla «Sanità», che deve essere vista quindi solo come una modalità (pubblico / privato) per ottenerla.
Meriterebbe una serata a sé l’intervento finale di Bruno Borsano, presidente della Croce Rossa di Chivasso e profondo conoscitore del mondo della Sanità del territorio: «In questi ultimi anni - ha spiegato - è cambiata l’ospedalizzazione dei pazienti, cambiamento che ha portato un’affluenza maggiore al Pronto Soccorso di Chivasso. Reparti come urologia e oculistica non ci sono, la psichiatria ha dei grossi handicap dal punto di vista posti letto, la dialisi ha un numero di pazienti non indifferente e pochi letti. Anche l’oncologia a Chivasso è carente di posti.
Se andiamo a rapportare il numero complessivo dei posti letto rispetto alle altre strutture piemontesi, il dato è sconfortante: su Chivasso gravitano quasi 200 mila persone che arrivano anche da Vercellese, Astigiano e da quei comuni del Canavese che prima avevano come riferimento l’ospedale di Ivrea».

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