Scambio di materiale pedopornografico 16 persone fermate

Sei persone sono state arrestate.

Scambio di materiale pedopornografico 16 persone fermate
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Scambio di materiale pedopornografico. I filmati sono stati sequestrati nei giorni scorsi dalla Polizia Postale di Torino.

Scambio di materiale pedopornografico

Sequestrato  materiale pedopornografico ad alcuni utenti della rete finiti nel mirino della polizia postale di Torino. Avevano infatti condiviso filmati e fotografie realizzati a minori. In alcuni casi anche molto piccoli. Si è infatti riscontrata persino la condivisione di video ritraenti abusi su neonati. Gli operatori hanno scrupolosamente analizzato le tracce informatiche relative alle condivisioni del materiale da parte dei diversi partecipanti a queste stanze virtuali. Sono stati così individuati 16 soggetti, indagati e destinatari di provvedimenti dell’A.G. di Torino eseguiti nella giornata di ieri, martedì 26 giugno.

I sospetti

I sospetti risiedono in diverse zone d’Italia, motivo per cui l’operazione, iniziata all’alba, ha trovato il supporto di altri 10 Uffici della Specialità Polizia Postale dislocati su tutto il territorio, che hanno fornito proficua collaborazione nella fase esecutiva dell’attività. Le perquisizioni locali ed informatiche hanno quindi portato al rinvenimento e sequestro di un ingente quantitativo di materiale pedopornografico. Si ipotizza che in alcuni casi ci sia stata anche l’autoproduzione mediante la consumazione di rapporti sessuali con minori, ma sul punto sono ancora in corso attività d’indagine.

 Gli agenti

Gli agenti hanno scoperto anche diversi ruoli di responsabilità dei titolari dei profili incriminati. Le persone coinvolte, talvolta dettavano anche particolari regole per gli stessi partecipanti ai gruppi. Infatti si riservavano la potestà di escludere i soggetti che non avessero prestato un utile contributo in termini di materiale condiviso. I, materiale inoltre era stato suddiviso per range di età e sesso dei minori utilizzati per la realizzazione dei video.

Le perquisizioni

I soggetti perquisiti sono tutti italiani. L’attività di osservazione e di raccolta degli elementi probatori è stata molto lunga. L’indagine ha fatto perno, oltre che sull’alto profilo informatico  anche sulle componenti comportamentali dei vari autori delle condotte delittuose. Poi anche sull’attribuzione delle immagini condivise ai diversi profili, in modo da ottenere riscontri dalla successiva attività a carico dei soggetti indagati.

Le persone coinvolte

Smascherati i nickname si è proceduto, su delega della Procura della Repubblica di Torino, alle perquisizioni. Sedici persone sono così state indagate e sei arrestate in flagranza di reato per ingente detenzione di materiale pedopornografico. Sono ancora in corso attività tecniche volte a meglio definire i ruoli dei singoli partecipanti al sodalizio e a ricercare la presenza di ulteriori elementi utili all’attività.

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