Scandalo AslTo4, Carla Fasson resta ai domiciliari
A tremare ora sono i primari, i cui nomi sono nell'ordinanza della Procura
Confermati gli arresti domiciliari per Carla Fasson, la super dirigente dell'AslTo4 arrestata dalla Guardia di Finanza di Torino su ordine della Procura della Repubblica di Ivrea.
Nessuno sconto
Nella giornata di ieri, mercoledì 12 aprile, il GUP del Tribunale di Ivrea Fabio Rabagliati ha rispedito al mittente le richieste della difesa di Fasson, affidata all'avvocato torinese Beatrice Rinaudo, sostenendo il pericolo di reiterazione del reato e inquinamento delle prove.
Nel suo ricorso al Tribunale della Libertà, l'avvocato Rinaudo aveva sostenuto come la misura cautelare fosse "Assolutamente spropositata rispetto al ruolo della dottoressa Fasson. C’è una visione distorta della realtà da parte della Procura. Da dicembre ad oggi non c’è stato nulla di nuovo. Il fatto stesso che in quattro mesi non sia successo nulla, da nessun punto di vista, è dimostrativo come la misura sia sovradimensionata. Anche perché sarebbe stata ampiamente sufficiente la misura della sospensione, senza arrivare ai domiciliari che ci sembrano un accanimento. L’impressione è che alla Procura manchino dei passaggi essenziali che non consentono di vedere alla luce corretta ciò che hanno a disposizione».
Le accuse
Le accuse sono pesantissime, e descrivono quasi un «sistema» nell’azienda sanitaria retta dal direttore generale Stefano Scarpetta (anche lui indagato), sistema di cui, sempre stando alla Procura, Fasson sarebbe stata figura di vertice. Una «baronessa» in grado di pilotare nomine, costringendo a passi indietro figure non «amiche» a vantaggio di profili più «funzionali».
Tra gli episodi contestati a Fasson, spicca la selezione per il ruolo di coordinatore dello Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro) di Ciriè, addirittura anticipata rispetto al calendario per consentire a Claudia Griglione (che quella selezione l’avrebbe dovuta vincere, e così è stato) di partire per le vacanze negli Stati Uniti.
E ancora, domande «anticipate» a Massimo Gai, coordinatore dello Spresal di Ivrea, affinché la moglie Maria Grazia Gazzera, consigliere comunale a Cuorgné, potesse ottenere un posto al Sisp (Servizio Igiene Sanità Pubblica). Un favore che Fasson avrebbe fatto, sempre stando alla ricostruzione degli inquirenti, per ricambiare quello di Gai, a cui aveva chiesto di convincere una dipendente dell’AslTo4 a non accettare un incarico allo Spresal a Ivrea.
"Autosospesi" dal servizio
All'albo pretorio dell'AslTo4, i provvedimenti di "Sospensione funzioni di ufficiale di Polizia Giudiziaria" a carico di due indagati e richiesti dagli stessi.
I "segreti" dell'Asl
A questo punto non resta che attendere le prossime mosse della Procura e della difesa, che tenterà in ogni modo di rispedire al mittente le accuse trasformando in «suggestioni prive di ogni fondamento» le ricostruzioni alla base dell’inchiesta.
In ospedale le voci si rincorrono, e stando alcune indiscrezioni a tremare per eventuali conseguenze sarebbero alcuni primari, i cui nomi sarebbero scritti nero su bianco nell’ordinanza custodita gelosamente nei cassetti della Procura di Ivrea.