Sciare in sicurezza, i carabinieri in prima linea sulle nostre piste

Tutti i consigli dell'Arma dei carabinieri per sciare in sicurezza 

Sciare in sicurezza, i carabinieri in prima linea sulle nostre piste
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Tutti i consigli dell'Arma dei carabinieri per sciare in sicurezza 

E' andata in scena a Sestriere l'esercitazione congiunta tra i militari dell'Arma dei carabinieri e gli uomini del Soccorso Alpino per la ricerca di dispersi in montagna. Un'attività che rientra nell'ambito di tutte le misure di prevenzione e di controllo messe in atto quotidianamente sulle piste innevate. I carabinieri del soccorso alpino, infatti, vigilano sul rispetto delle norme di comportamento che la legge prevede sia per i gestori degli impianti, sia per chi pratica lo sci alpino e lo snowboard.
In generale, lo sciatore (o lo snowboarder) deve tenere una condotta che, in relazione alle caratteristiche della pista e della situazione ambientale, non costituisca pericolo per l’incolumità altrui. La velocità, invece, deve essere particolarmente moderata nei tratti a visuale non libera, in prossimità di fabbricati od ostacoli, negli incroci, nelle biforcazioni, in caso di nebbia, di foschia, di scarsa visibilità o di affollamento, nelle strettoie e in presenza di principianti.
In tema di precedenza, lo sciatore a monte deve mantenere una direzione che gli consenta di evitare collisioni o interferenze con lo sciatore a valle; chi intende sorpassare un altro sciatore, invece, deve assicurarsi di avere sufficiente spazio e visibilità. Il sorpasso può essere effettuato sia a monte sia a valle, sulla destra o sulla sinistra, ad una distanza tale da evitare intralci allo sciatore sorpassato. Negli incroci si deve dare la precedenza a chi proviene da destra o secondo le indicazioni della segnaletica. E nel caso di scontro, si presume, fino a prova contraria, che ciascuno sciatore abbia concorso ugualmente a produrre gli eventuali danni. Chi decide di fermarsi deve portarsi a bordo pista, evitando i passaggi obbligati, la prossimità dei dossi o luoghi senza visibilità.
In caso di caduta o di incidente, lo sciatore deve liberare tempestivamente la pista portandosi ai suoi margini. Tutti hanno l’obbligo di segnalare la presenza di un infortunato, e chiunque si trovi davanti ad una persona in difficoltà e non presti l’assistenza occorrente – ovvero non comunichi al gestore presso qualunque stazione di chiamata l’avvenuto incidente – è soggetto al pagamento di una somma da 250 a 1.000 euro, salvo che il fatto non ricada in un’ipotesi penale.
È vietato percorrere a piedi le piste, se non per casi di urgente necessità e tenendosi comunque ai bordi. Ai mezzi meccanici adibiti al servizio e alla manutenzione delle piste e degli impianti è, invece, vietato accedervi durante il loro orario di apertura (anche qui salvo, ovviamente, i casi di necessità ed urgenza ma, comunque, sempre con l’utilizzo degli appositi congegni di segnalazione luminosa e acustica).
Infine, chi pratica lo scialpinismo deve munirsi di appositi sistemi elettronici per garantire un idoneo intervento di soccorso, laddove per condizioni climatiche e della neve sussistano evidenti rischi di valanghe.
Oltre a queste, le Regioni e i Comuni, comunque, possono adottare ulteriori prescrizioni per garantire la sicurezza e il migliore utilizzo delle piste e degli impianti.
Ferma restando la normativa già in vigore in materia nelle Regioni, la nuova legge prevede che saranno l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, il Corpo Forestale dello Stato, e il Corpo della Guardia di Finanza, nonché i corpi di polizia locale, a provvedere, nel corso del servizio di vigilanza e soccorso nelle località sciistiche, al controllo dell’osservanza delle disposizioni della legge e ad irrogare le relative sanzioni nei confronti degli utenti inadempienti. La legge prevede che le contestazioni relative alla violazione della disposizione sulla condotta da tenere sulle piste avvengano, di norma, su segnalazione dei maestri di sci.

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