Sciopero alla NCT di Chivasso, i dipendenti lasciano l'azienda

Lunedì si verificherà se sono state ripristinate le condizioni di sicurezza necessarie per riprendere il lavoro.

Sciopero alla NCT di Chivasso, i dipendenti lasciano l'azienda
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Sciopero alla NCT di Chivasso, i dipendenti lasciano l'azienda. Lo sciopero si protrarrà nella giornata di domani mentre lunedì si verificherà se sono state ripristinate le condizioni di sicurezza necessarie per riprendere il lavoro.

Sciopero alla NCT di Chivasso

La Fiom Cgil Torino rende noto che nella giornata di ieri, mercoledì 11 marzo, i 50 lavoratori della CNH di San Mauro impegnati sulla linea cingolati si sono fermati alla notizia di un loro collega esposto al covid-19. I lavoratori, verificata l’improvvisa assenza dei responsabili di linea, e in balia delle notizie sul presunto caso di covid-19 di un loro collega, hanno deciso di fermarsi spontaneamente costringendo l’azienda a dar loro comunicazione e a confermare l’accaduto. Dopo un serrato confronto tra lavoratori e azienda, l’azienda ha deciso di sospendere l’attività lavorativa nelle giornate di giovedì e venerdì per attività di sanificazione dello stabilimento. Intanto questa mattina alla NCT di Chivasso – che produce allestimenti speciali di veicoli per le forze dell’ordine - i 65 lavoratori hanno chiesto all’azienda il rispetto delle norme di precauzione fissate dal DPCM ricevendo un netto rifiuto accompagnato dalla minaccia di licenziare tutti coloro che non
avessero ripreso subito il lavoro.

I dipendenti lasciano l'azienda

I lavoratori con le loro RSU hanno quindi immediatamente indetto lo sciopero abbandonando lo stabilimento. Lo sciopero si protrarrà nella giornata di domani mentre lunedì si verificherà se sono state ripristinate le condizioni di sicurezza necessarie per riprendere il lavoro.

Le parole del sindacato

Luca Pettigiani responsabile della CNHI e della NCT per la Fiom di Torino dichiara:

“Quanto accaduto nello stabilimento CNHI di San Mauro non è giustificabile, qualche zelante responsabile ha probabilmente deciso autonomamente di non applicare le direttive di sicurezza. Le misure straordinarie, che il nostro paese sta mettendo in campo per affrontare l’emergenza, a quanto pare, non trovano dimora all’interno di alcuni stabilimenti, dove, a seconda del ruolo, puoi essere allontanato precauzionalmente, oppure abbandonato agli eventi. Anche la situazione creatasi alla NCT è inaccettabile: a fronte delle sollecitazioni dei lavoratori per ottenere maggiori interventi di tutela della salute l’azienda ha minacciato il licenziamento di tutti i dipendenti. Lo sciopero di due giorni indetto dai lavoratori NCT è una prima risposta. Vigileremo su quanto accaduto e chiederemo l’intervento degli organi competenti ogni volta vi sia la necessità di verificare l’adozione di adeguate precauzioni. In questo momento particolare le aziende sono tenute alla massima responsabilità e rispetto nei confronti di tutti i dipendenti.”

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