il caso

Scrive «Duce» su un palo

Choc a Lauriano per quanto apparso lungo via Cappelletta: immediata la replica tra ironia e realtà

Scrive «Duce» su un palo
Pubblicato:

Era il 28 aprile del 1945 quando a Giulino, una frazione del Comune di Tremezzina, in provincia di Como, il «Duce» Benito Mussolini venne ucciso a colpi di arma da fuoco insieme alla sua amante Clara Petacci.
Sono passati 78 anni da allora, dalle pagine peggiori della storia italiana, ma ogni giorno c’è chi, con vari mezzi, continua ad inneggiare al fascismo, al ventennio, al Duce.

Scrive «Duce» su un palo

Siamo a Lauriano, in via Cappelletta, dove nei giorni scorsi qualcuno, al momento ignoto, ha utilizzato una bomboletta di vernice spray blu per scrivere, appunto, «Duce» su un palo dell’illuminazione pubblica.
Forse voleva aggiungere altro, o forse era già contento di quel suo gesto, forse voleva provocare chi ha fatto dell’antifascismo una ragione di vita. E così è stato.

Nessuna caccia all’uomo però, nessuna protesta, ma l’arma migliore che si possa usare in questi casi: l’ironia.
Sotto la scritta, infatti, sono subito apparsi due fogli A4, uno con la scritta «Vi ricordo come è finita...» e l’altro con la famosa immagine di piazzale Loreto con Mussolini, Petacci, Nicola Bombacci, Alessandro Pavolini e Achille Starace appesi per i piedi come i traditori.

La fine di una tirannide, l’inizio di quegli «ultimi giorni» che dal 25 Aprile hanno portato alla totale liberazione dell’Italia dal giogo nazifascita.

Forse, chi ha scritto Duce con la vernice blu su un palo della luce, non era stato molto attento a scuola, durante le lezioni di storia, e forse questa potrebbe essere la pena migliore, per lui, nel caso qualcuno riuscisse ad individuarlo.

Non una bastonata sulla schiena, come si usava nelle nostre campagne subito dopo la Guerra, non una denuncia e un processo che difficilmente porterà a qualcosa, ma giorni, settimane, mesi da passare su di un banco di scuola.

Forse, la conoscenza, gli impedirà di scrivere ancora, con la vernice blu, la parola Duce.

Seguici sui nostri canali