Scuola di Castelrosso, si passa da 40 a 27 ore di lezione

Comune e Consiglio d'Istituto stanno valutando alcune ipotesi con le realtà presenti sul territorio per cercare di sopperire alle mancanze.

Scuola di Castelrosso, si passa da 40 a 27 ore di lezione
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La notizia che la scuola primaria Savia di frazione Castelrosso avrà una riduzione di orario delle lezioni scolastiche è giunta durante la riunione «a distanza» che si è svolta nel tardo pomeriggio di venerdì 11 settembre.
Una decisione che per alcune famiglie è stata una vera e propria tegola giunta a soli tre giorni dall’inizio dell’anno scolastico.

Scuola di Castelrosso, diminuiscono le ore di lezione

La scuola primaria appartiene all’Istituto Comprensivo Demetrio Cosola di Chivasso e sino allo scorso anno scolastico poteva contare su 40 ore settimanali di lezione.
Le cose invece sono diverse per l’anno 2020-2021: infatti le classi terze, quarte e quinte passeranno a 27 ore di lezione.
Un taglio netto che molti genitori hanno accolto con molta amarezza.

I commenti dei genitori

«Ci hanno avvisato all’ultimo momento e adesso come facciamo? - dice un papà - Io non posso contare sul supporti dei nonni e poi comunque non avrebbe senso. Già questo anno scolastico sarà molto particolare perché ingressi e uscite sono scaglionate e questo è giusto perché ci sono norme molto rigide da rispettare, ma questo vuol dire fare avanti e indietro tutto il giorno. Mio figlio più piccolo infatti entra ad un’ora e il maggiore ad un’altra poi uno esce alla mezza e uno nel pomeriggio. Capite anche voi che non ha senso. Faranno solo due rientri a settimana».
«L’iscrizione noi l’abbiamo fatta per 40 ore ed è stata accettata - dicono una mamma e un papà mostrandoci la mail ricevuta dal Miur al momento dell’iscrizione - e adesso ci troviamo in questa situazione? E’ una cosa assurda e per di più è stata comunicata praticamente senza preavviso».

Consiglio d'Istituto e Comune

«Stiamo lavorando su una soluzione alternativa che, badando al monte orario complessivo, possa andare anche incontro alle esigenze delle famiglie. - afferma il Consiglio d’Istituto - Nonostante le convenzioni, siano cambiate. Non sempre i nonni possono fare ... i nonni, perché lavoratori. E inoltre, con l'espansione urbanistica Castelrosso è diventato un polo che ha attratto l'immigrazione di giovani coppie da fuori, alla ricerca di un ambiente al di fuori della caoticità della città, senza però rinunciare alla comodità dei servizi. Per questo motivo, oggi, è poco pensabile che una coppia di persone, entrambi lavoratori, possano avere i figli che non frequentano le scuole nel pomeriggio, anche e soprattutto perché - comunque - occorre garantire il diritto allo studio e quindi questi alunni debbono poter avere il diritto dell'esercizio (=studio) in orari che non siano quelli preserali, poco ortodossi e dopo una faticosa giornata, corrispondenti al momento in cui i genitori, finalmente, rientrano dal lavoro». Anche l’Amministrazione comunale sta valutando alcune ipotesi con le realtà presenti sul territorio per cercare di sopperire alle mancanze.

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